Recensione “Le Vicende di Sinville” di L.S. Cira

 

 

 

SinVille è un paese dove è proibito fare arte. È concesso solo nel Grande Circo. Gli artisti che non ne fanno parte si nascondono alla Galleria, lì vivono e si allenano. Da questi presupposti nasce l’amore tra Nadia e Daniel.

Una lettura spedita, di pochissime pagine, che racconta la storia d’amore di Nadia e Daniel in un paese dove l’arte è proibita, un tabù, e solo nel Grande Circo è concesso manifestare la vena artistica.

Una trama originale per una storia ambientata in un paese immaginario, dove i reati e il crimine sono all’ordine del giorno e la bellezza dell’arte invece è circoscritta.

La realtà riesce a confondersi con l’irrealtà. Lo stile dell’autrice è unico nel suo genere e riesce a descrivere gli eventi straordinari come se fossero fatti all’ordine del giorno.

Due mondi a confronto, il paese oscuro e il circo con i suoi sfavillanti colori e la libertà.

Questo piccolo romanzo è un urlo contro la tirannia, un inno alla libertà e all’arte.

Un cantastorie sullo sfondo e le pagine che vengono macinate.

Perfetti i dialoghi, ricco di pensieri di ribellione; pensieri liberi scatenati nelle pagine.

Giovanni

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