Recensione “Le regole del gioco. The Rules of Dating” di Vi Keeland e Penelope Ward

 

 

Tutto è cominciato quando ho organizzato una festicciola per delle amiche… speciali che il mio ragazzo – ora fortunatamente ex – frequentava alle mie spalle. Non dimenticherò mai la sua faccia quando si è trovato davanti tutte noi… Sfortunatamente per me, l’ospite d’onore non è stato l’unico spettatore di questa scena: un estraneo ha assistito a tutto. Quella sera ero davvero di pessimo umore, e ho finito per prendermela anche con lui, colpevole unicamente di appartenere al genere maschile. Ho scoperto troppo tardi che è anche il nuovo proprietario dell’edificio in cui si trova il mio negozio di tatuaggi. Colby Lennon è il mio opposto: elegante, sicuro di sé e fiero della sua bellezza mozzafiato. Non di certo il tipo che frequenta una come me, una tatuatrice insofferente a ogni regola, che perde tempo a organizzare vendette contro i suoi ex. Ma per il bene del mio negozio devo trovare il modo di farmi perdonare. Tra me e l’uomo più affascinante che abbia mai conosciuto, però, c’è un ostacolo che sembra insormontabile.

Se il primo incontro tra i due protagonisti è stato strabiliante, divertentissimo e inaspettato, lo svolgimento della storia non sarà all’altezza delle aspettative iniziali.

Non voglio declassare il libro, perché la coppia Keeland-Ward la seguo e leggo fin dagli esordi senza mai deludermi, ma l’inizio scoppiettante è scemato man mano.

Ho intuito un tono calante nel rapporto dei due protagonisti, la passione, l’irruenza iniziale è stata sostituita da una lenta attesa.

Detto questo, presentiamo i protagonisti: lei è la proprietaria del negozio di Tattoo di nome Billie che ha scoperto per puro caso che il ragazzo che frequentava da mesi altro non era che un traditore della miglior specie e per il suo compleanno organizza un “incontro ravvicinato” con le altre, in questa scena gloriosa ed epica compare il proprietario dello stabile Colby.

Immaginate la sfuriata iniziale di Billie e poi la consapevolezza di trovarsi di fronte al proprietario dell’intero edificio.

Ecco da qui inizia un “mi avvicino ma non posso”, “la desidero ma non posso”, “lo bacerei ma non posso”, insomma non è noia ma neanche l’entusiasmo in persona.

Da capire anche la situazione di Colby avendo una figlia tutte le sue mosse sono misurate e ogni spostamento lo fa con i piedi di piombo.

Poche sono le interazioni con la figlia di lui Saylor, belle invece le uscite con gli amici, il quartetto dei belli, ricchi e dannati funziona alla grande, piccole chicche che hanno alzato un po’ l’asticina della valutazione.

Anna

Loading

La nostra votazione
Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *