Recensione “Le notti di Taranto” di Le Peruggine

trama

Antonio è giovane, bello e affascinante quanto basta per attirare le attenzioni di uomini e donne. Vive in un appartamento lussuoso ed ha un lavoro assai redditizio. La sua vita sembra destinata ad andare esattamente come lui desidera. Patrizio fa la guardia giurata, è un uomo ordinario, taciturno, senza amici. Vive nella vecchia casa del padre e, dietro il suo sguardo vuoto, nasconde segreti che non può condividere con nessuno. Anche la sua vita sembra destinata ad andare avanti senza che lui possa cambiarla. Durante una notte, pregna di luci danzanti sul mare, Patrizio e Antonio si incontrano sul Ponte girevole di Taranto e niente sarà più come prima.

recensione

 

La storia è scritta in terza persona, ma si hanno dei passaggi dove si alternano il pensiero, le sensazioni, le azioni e le decisioni dei due protagonisti: Antonio, bello, sensuale, ammiccante, che vuole divertirsi e che non è mai preda ma solo predatore; e Patrizio, introverso, timido, insicuro, che non conosce se stesso e con parecchi fantasmi nel suo passato che lo hanno portato a non essere in grado di viversi la vita al meglio. Solo alla fine una parte è scritta sentendo il punto di vista dell’amica di Antonio.

Le strade dei due giovani si incontrano per caso e quasi come una forza superiore a tutto e tutti  i due ragazzi si ritrovano a condividere le loro vite, i loro sogni, segreti e paure, non volendo alla volte mettere a nudo la propria anima; ma questa attrazione è più forte di qualsiasi altra cosa e non riescono a separarsi, così decideranno di  mettere in gioco tutto per vedere se questa “cosa” porterà solo distruzione, amarezza e dolore, o magari potrà sfociare in qualcosa di più. Cosa succederà davvero?

 Nel complesso la storia è carina e ti spinge a leggere pagina dopo pagina senza sosta per scoprire come finirà il tutto e per sapere la verità sul passato di Fabrizio. Le scene di sesso sono descritte in maniera minuziosa ma non volgare, facendo in  modo che il tutto sia quasi circondato da un velo di romanticismo.

E’ il primo libro erotico omosessuale che leggo e devo dire che sono rimasta mediamente soddisfatta. Le uniche critiche che rivolgo sono a livello di sintassi e di grammatica. La punteggiatura non sempre è corretta e in alcuni tratti non si riesce a capire bene il senso delle frase o a chi sia riferita. Ci sono degli errori grammaticali per quanto riguarda l’uso di alcune parole scorrette con il contesto della frase. Inoltre il linguaggio utilizzato non è propriamente corretto perché alcuni lemmi sono decisamente arcaici per il contesto in cui è ambientata la storia. L’uso dei pronomi possessivi o di alcuni tratti fisici, caratterizzanti i due protagonisti, che vengono utilizzati per far capire di chi si sta parlando, non sono del tutto corretti e perde di armonia il racconto.

Sono rimasta un po’ del delusa per il fatto che della città di Taranto, che viene citata sia nel titolo e continuamente nel libro, perché tutto si svolge lì, non venga descritta molto, se non il nome di alcune vie. E’ un peccato perché ad esempio, io non ci sono mai stata in Puglia e mi sarebbe piaciuto poterla conoscere e vivere per bene nella descrizione all’interno di questa storia.

Ultima cosa, i dialoghi tra Antonio e Patrizio sono fatti utilizzando un linguaggio poco appropriato per due ragazzi giovani e del sud, usando termini solo italiani e troppo aulici, anche qui come sopra citato, per il contesto in cui si è svolta la vicenda. Io ho molti amici pugliesi e vi assicuro che in una frase ci sono molti intercalari dialettali e molte parole anche a me sarebbe piaciuto poterle vedere nei discorsi diretti tra i due ragazzi. Questa cosa avrebbe rispecchiato la realtà dei fatti di quello che succede tra due o più persone, dello stesso paese, che parlano tra di loro e avrebbe reso il tutto molto più veritiero.

Come lettura assolutamente leggera, consiglio di leggerlo.

 

Sensualità: cuori3

 

Recensione: virginia

Editing: Ele

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