Recensione “Le cicatrici dell’amore” di Julia Da Ros

 

 

Sussex, 1815. All’indomani della sconfitta napoleonica di Waterloo a casa dello Squire Lautner tornano i figli, ufficiali dell’esercito britannico. Portano con sé ferite di guerra, alcune visibili, altre meno. E portano con sé l’amico Richard Brunswick, neo-marchese di Kingstone, che entrerà nella vita e nel cuore della loro sorella Margaret. All’interno degli eventi sociali che animano il villaggio di Andover, cresce l’amore tra il secondogenito dei Lautner e l’affascinante Eleanor, mentre, allo stesso tempo, si sviluppa un’attrazione irrefrenabile tra Margaret e Richard che, però, non ha futuro: Richard è promesso a una giovane londinese. Quando il fratello maggiore, Andrew, per aiutare a pagare i debiti del padre, si trasferisce a Londra, farà la conoscenza della futura moglie di Richard, Anne, restandone affascinato. La ragazza è zoppa, ma in realtà finge la propria menomazione per tenere legato a sé Richard, responsabile dell’incidente che l’ha sciancata. Anche Andrew, del resto, ha finto la propria sordità, sconvolto dalla guerra. I due si capiscono e sentono di appartenersi l’un l’altra. Andrew lavora tra architetti, topografi e artisti, e conosce perfino il famoso pittore William Turner. Quando la madre e la sorella Margaret gli faranno visita a Londra, sarà impossibile non incrociare di nuovo la strada di Richard, e più impossibile ancora soffocare la passione che travolge Richard e Margaret. Tuttavia, in occasione di una sontuosa festa nella villa del celebre pittore, complice una sortita notturna nel labirinto del giardino, la verità verrà a galla e i protagonisti seguiranno la strada dei propri sentimenti.

Un libro veloce, scorrevole, breve, letto in quattro e quattr’otto, in coda alla posta (dovevo pagare una bolletta, lo so, sono antiquata, dovrei canalizzare tutto ed evitare le file, ma almeno ho sfruttato il tempo a mia disposizione).

Non avevo grandi pretese vista la brevità del libro, ma la lettura mi ha stupito e mi ha regalato delle emozioni uniche.

Il libro è un esordio per la scrittrice in questione, un romanzo dolce e romantico.

In grande stile, un romanzo d’altri tempi, con dialoghi azzeccati, protagonisti in vestiti d’epoca, nulla è lasciato al caso, curato nei dettagli.

Che dire, io amo i regency e anche se di solito li prediligo lunghi e ricchi di dettagli, questo mi ha fatto cambiare idea.

Attendo vostri pareri.

Anna

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Commenti

Una risposta a “Recensione “Le cicatrici dell’amore” di Julia Da Ros”

  1. Avatar Roberta
    Roberta

    Sono d’accordo con te. Mi sono piaciuti soprattutto i dialoghi e la descrizione degli stati d’animo dei personaggi. E ovviamente le scene d’amore, che però non erano troppo esplicite, solo romantiche…

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