Recensione “Lamore mi porta da te” di A.L. Jackson

 

 

 

Kale Bryant è arrogante, bellissimo e poco diplomatico. Praticamente è sposato con il suo lavoro di medico d’urgenza e l’unico vizio che si concede sono le avventure di una notte. Sono passati anni da quando ha deciso che non avrebbe mai più permesso all’amore di farlo soffrire.

Harley Hope Masterson è la proprietaria di una piccola caffetteria. Rischia di perdere tutto a causa di un divorzio complicato ma non ha intenzione di arrendersi senza lottare. La vita le ha insegnato che non si ottiene niente senza determinazione.

Quando Kale accetta una nuova posizione in un ambulatorio nella stessa strada della caffetteria di Hope, tutte le loro certezze vengono messe in discussione.

Perché lui la desidera in un modo che non sa spiegarsi. E lei non ha mai provato con nessuno un’emozione simile.

Riusciranno ad abbattere i muri che hanno faticosamente costruito intorno ai loro cuori?

Una di quelle autrici che ami e basta, che ami e leggi perchè riesce a portare l’amore su carta in maniera sublime ed unico.

Kale e Hope, un cardiologo e una pasticceria, il passato di lui in comune con il presente di lei.

Lei che dall’amore ne è rimasta scottata, avvelenata, delusa e abbandonata, lui che dell’amore ne è rimasto privo troppo presto.

“Alto e sicuro di sé, troppo bello. Caos elegante e immacolato. Una rivelazione… Portava discordia. Caos con un sorriso tranquillo e arrogante. perfetto disordine controllato.”

Le priorità di Hope sono ben altre che le uscite con le sue coetanee, avventure di una notte o spese folli per accessori e vestiti vari, forse “un giorno”, “Un giorno troverò il mio destino… Un giorno avrei potuto perdermi nel mare di un uomo bellissimo e intelligente e lasciarmi trascinare via dalla corrente.”

Se dapprima il romanticismo, le battute tra il cavaliere e la principessa fanno volare con la fantasia e battere il cuore all’impazzata, in seguito le lacrime e il dolore prendono il sopravvento.

“Un cazzo di elettrocardiogramma piatto” che ossessiona, che non riesce a far andare avanti, un passato che fa male, il ricordo di quell’amore rivisto negli occhi di quel bambino.

Stessa patologia, stesso cuore, stessi sintomi, la storia si ripete.

“Perché le cose migliori arrivano sempre al momento peggiore? – A volte sembra che sa proprio così; ma alla fine, scopri che tutto succede sempre al momento giusto.”

Paura di non poter sopravvivere questa volta, paura di vedere quegli occhi spegnersi, paura di non essere riuscito ad arrivare in tempo, fuggire, richiudere a chiave quel cuore già danneggiato.

“Se c’è una cosa di cui sono certa… sei tu.”

Il dolore di una madre, l’amore di una madre, la paura di perdere quel suo pezzo di cuore “Cuor mio”. Ho pianto tanto, le lacrime mi hanno imprigionato nelle pagine, temi trattati con estrema delicatezza, temi così fragili che rischieresti di rompere quel piccolo e fragile equilibrio.

Casa è amore, “Se vivi qui devi amarla. Sono le regole.”

“Non sapevo di aver bisogno di qualcosa o di qualcuno finché ti ho incontrata.”

E anche gli eroi esistono nella realtà, vedremo Capitan America che tiene per mano un piccolo Hulk. Speranza, un grammo di speranza “Qualunque cosa succeda… non perderla mai. Non abbandonare mai la speranza. Non ho mai visto niente di più luminoso.”

“Mi sto perdendo – Io mi sono ritrovata.”

“La paura non vanifica la speranza. Significa solo che vogliamo qualcosa così tanto che il pensiero di perderlo di terrorizza.”

Una storia toccante, una storia che ti entra nell’anima, personaggi così forti nella loro fragilità, paura di amare di nuovo, di deludere qualcuno, di perdere quel qualcuno.

“Sei il mio gioiello – E tu il mio per sempre.”

A volte alla speranza serviva un eroe.

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