Recensione “La tristezza ha il sonno leggero” di Lorenzo Marone

 

Erri Gargiulo, sulla soglia dei quarant’anni è un uomo fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi. Finché un giorno la moglie Matilde, con cui ha cercato per anni di avere un bambino, lo lascia. Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l’appuntamento con il suo destino. E deciderà di affrontare, una per una, le piccole e grandi sfide alle quali si è sempre sottratto. Imparerà così che per essere felici dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che abbiamo vissuto e che, se non vogliamo vivere una vita che non ci appartiene, a volte è indispensabile ribellarci. Anche a chi ci ama. Sarà pronto, ora, a prendere la decisione più difficile della sua esistenza?

 

 

Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezza e svariati fratelli. Un giorno la moglie lo lascia dopo avergli rivelato di avere una relazione. Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l’appuntamento con la sua vita e deciderà di affrontare una per una le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto. Imparerà, così, che per essere soddisfatti della vita dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che abbiamo vissuto e che non abbiamo alcun obbligo di ricoprire per sempre il ruolo affibbiatoci dalla famiglia.

Qualche mese fa ho letto un libro che aveva una trama molto simile che si è rivelato una grande delusione, e qualcuno mi ha detto: “è per questo che non leggo libri con trame banali”.
Da un lato lo capisco, dall’altro penso che la trama spesso inganni, in entrambi i sensi: una ben scritta potrebbe essere migliore del romanzo che la sviluppa, mentre qualcosa all’apparenza banale può nascondere una ricchezza immensa.
A quel commento, io rispondo con questo titolo.
Una storia che potrebbe sembrare simile a quella che mi aveva tanto deluso, ma non avrebbe potuto essere più diversa, perché quello che conta non è cosa succeda, quali eventi un autore scelga di mostrare, ma il modo in cui questo viene fatto, come li affronta il protagonista, cosa impara, quali riflessioni suscitino in lui.
E Lorenzo Marone ha descritto tutto magistralmente.
Ho perso il conto delle frasi che mi sono segnata a un quarto del libro.
Ho perso il conto delle volte che ho ritrovato tra le pagine qualcosa che avevo provato anche io a metà della storia.
Ho perso il conto delle volte che mi sono fermata a pensare “Perché non ho mai letto un suo libro?” ben prima dell’epilogo.
Non è un’autobiografia, ma poche cose mi hanno trasmesso lo stesso senso di autenticità. Ho trovato tanta verità tra queste pagine. E disincanto, dolore, speranza, presa di coscienza. Un mondo intero. Ho trovato cose che non sapevo di cercare, che ho sempre pensato ma non sapevo come dire. Penso sia questo il senso profondo della lettura, ma sono rari i libri che si dimostrano all’altezza.
Non è una lettura pesante, ma neanche troppo leggera. Se si è pronti a scavare nell’animo umano, a rivivere il passato e analizzare le conseguenze che questo ha sul futuro, allora è il libro perfetto.

Se cercate un romanzo da 5 stelle, segnatevi questo titolo.

 

firma Claudia

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