Ryder
È davvero un cliché innamorarsi del proprio migliore amico, del proprio amico molto etero. E come se non bastasse, sono un giocatore di football sul punto di entrare nel campionato professionistico. Siamo uomini virili. Non dovremmo essere gay. Ma io lo sono e amo l’unica persona che non potrò mai avere. Finché il destino non ci riunirà sei anni dopo. Sarà sia un sogno che un inferno giocare assieme a Crush, l’unico uomo a cui il mio cuore apparterrà per sempre.
Crush
Mi ha sganciato una notizia bomba. Poi se n’è andato, senza guardarsi indietro. La nostra amicizia… distrutta, finché non è tornato nella mia vita. La sua presenza è importante come sempre. Non l’ho mai dimenticato, non ho mai dimenticato cosa quel bacio di tanti anni ha provocato, e ancora provoca, al mio corpo. È tornato, ma vuole a restare?
Hi readers Sale e Pepe,
Oggi vi parlo del libro “La mia sola ragione” di Leigh Lennon
Che dire?
Preferirei quasi non dire!
Ma fare la str0nz4 e dire cosa non va è proprio il lavoro di una blogger per cui eccoci qui.
Come avrete già capito, questa lettura è stata una di quelle che dire che non mi ha entusiasmato è dir poco.
Ho trovato sin da subito, non tanto i protagonisti (di cui vi dirò fra un attimo), ma la scrittura, davvero fastidiosa. In primis, piena di ripetizioni, con dialoghi banali e descrizioni inutili, ma la cosa peggiore? I nomignoli, un uso continuo, spropositato e davvero fastidioso di nomignoli.
Detto questo, passiamo ad altre note dolenti, la trama, i personaggi e quel che rimane (vi prego non odiatemi), cercherò di non fare spoiler comunque.
Tutto l’inizio di questa storia si basa sulla rottura dell’amicizia tra Ryder e Crush, tutto per un bacio che il primo dà al secondo per poi scomparire, così, di punto in bianco, senza motivo, per poi ricomparire, sempre di punto in bianco e sempre senza motivo.
Insomma, uno di quegli espedienti talmente futili che banalizzano l’intera storia.
Ma non è finita qui, per essere un libro in cui uno dei protagonisti scopre la sua bisessualità è TROPPO instant love.
Lo sviluppo dei sentimenti da parte di Crush, se così si può chiamare, non dico che fa ridere, ma è quasi sulla soglia del ridicolo e, onestamente, credo che le persone bisessuali meritino tutt’altro modo di essere rappresentate.
A questo mix, non certo bellissimo, si aggiungono:
- personaggi secondari macchiette, meno caratterizzati dei personaggi principali, che già non lo sono poi molto, e soprattutto poco intriganti.
- Il cliché della ex moglie stronza che mette i bastoni tra le ruote alla loro storia,
- il cliché della bambina di cinque anni dolce e carina, ma anche saggia come una cinquantenne,
- Per concludere, un po’ di problemi con sport/coming out.
Insomma, nulla di nuovo, tutto già visto e già letto.
Finirlo è stato faticoso e ho dovuto necessariamente saltare qualcosa per arrivare all’ultima pagina.
Per me è un no.
Lascia un commento