Recensione “La maestra bugiarda” di S.E. Lynes

 

Pippa ha superato i trent’anni e nonostante il suo matrimonio sia naufragato, sente di meritare una seconda occasione. La sua vita è a uno stallo e anche il lavoro è frustrante, così decide di trasferirsi in campagna, per ricominciare una nuova vita. Quello che non sa è che i guai non si tengono a bada fuggendo. Non appena Pippa incontra gli occhi azzurri di Ryan Marks, rimane subito folgorata dal suo fascino. Lui è un venditore porta a porta e lei decide di lasciarlo entrare in cambio di qualche chiacchiera che sia d’ispirazione al libro che sta scrivendo. Anche Ryan è un uomo in fuga dal passato, ma giura di essere cambiato. Potrebbe essere la chiave per l’inizio della nuova vita che Pippa desiderava? Dopotutto, è sempre stata brava a riconoscere chi mente. Se la sua vita fosse in pericolo, se ne accorgerebbe di sicuro… o no?

 

Dopo aver letto e recensito “Non essere cattiva” della Lynes, l’autrice stessa mi ha proposto di leggere questo romanzo e non me lo sono fatta ripetere due volte… anche se ci ho messo un po’ a iniziarlo.

Non posso che dire che quest’autrice riesce a rapirmi ogni volta e sempre in modi diversi. La sua è una scrittura particolare, che ti fa arrivare alla fine non capendo mai cosa voglia insinuare. È una confusione creata ad hoc, che ti fa intendere tutto e niente.

Troviamo due POV, il principale è quello della protagonista, Pippa, mentre l’altro è di Ryan, un soggetto che dire inquietante è dire poco.

Conosciamo la protagonista attraverso il diario che scrive durante quello che crede essere il suo punto di morte, o vicino a esso. Ce lo chiediamo per tutto il libro se è così sul serio, ma non lo capiamo davvero fino alle ultime pagine. In alternanza alle pagine di diario ci sono anche i post che pubblica sul suo blog autrice.

Pippa è una giovane donna divorziata da poco. È uno di quei personaggi con una quantità infinita di sfaccettature, una caratterizzazione tipica di chi sa scrivere molto, molto bene. La crediamo in un modo, poi, anche grazie a Ryan, la capiamo sempre di più, sempre meglio. Pippa crede di volere una vita tranquilla, il marito perfetto, il lavoro perfetto, ma in realtà vuole il pericolo, vuole sentire il brivido.  E Ryan le dà tutto questo. Ne ha paura ma ne è anche attratta. È stata abbandonata dalla madre, morta suicida, e abbandonata dal padre come ha compiuto 18 anni. È stata anche tradita dal marito che ha preferito un’altra a lei. Alla fine scopriamo il vero motivo, ma non fa meno male.

Ryan lo conosciamo sia tramite il racconto di Pippa, sia attraverso le poche registrazioni audio che fa con un registratore rubato. Con quegli audio capiamo davvero chi è e quali sono le sue intenzioni iniziali. Tramite Pippa vediamo solo una faccia della verità.

Li conosciamo entrambi con calma, durante tutta la lettura del libro, capiamo le loro intenzioni, la loro verità.

Tutto gira intorno alle menzogne. Il non detto di Pip ci viene più volte rivelato da Ryan, che la comprende meglio di tutti, anche meglio della stessa protagonista. Ne conosce ogni angolo e spigolo. È spaventoso e inquietante. Ma per Pippa è affascinante. È attratta oltre ogni limite della sanità mentale da questo psicopatico.

Più li capiamo, più comprendiamo quanto siano distorte le loro vedute. Quanto l’unico finale possibile era quello che leggiamo.

Per buona parte del libro mi sono chiesta se mi piacesse o meno la protagonista, ero confusa, a volte ho tifato per lei, altre l’ho giudicata. Avrei fatto come Marlena, la sua migliore amica, l’avrei presa per le spalle e le avrei voluto far capire che stava sbagliando, pur difendendola. Altre volte sentivo un modo di repulsione e fastidio, lo stesso che ho provato nei confronti di Ryan.

Questo libro è fantastico perché è tutto basato su un gioco psicologico che l’autrice fa con noi. Ci sciocca, ci dà il contentino e ci sciocca di nuovo. È un continuo. È scritto benissimo, anche se è stranissimo.

Leggetelo!

 

firma Claudia

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