Recensione “La madre segreta” di Shalini Boland

 

 

 

“Sei tu la mia mamma?”
Quando Tessa Markham torna a casa, trova nella sua cucina un bambino che la crede sua madre.
Ma Tessa non ha figli.
Non più.
Non sa chi sia il piccolo né come sia arrivato lì.
Dopo aver contattato la polizia, Tessa viene sospettata di aver rapito quel bambino misterioso. La sua intera vita è stravolta e poi suo marito le rivela un segreto…
Tessa non è sicura di cosa credere o di chi fidarsi, perché qualcuno sta mentendo. Per scoprire chi, però, dovrà affrontare il suo doloroso passato. Che la verità sia più pericolosa di quanto lei possa immaginare?

Una domenica, come tante, che trascorro da anni inginocchiata davanti le tombe dei miei figli Sam e Lily. Quello, che non è come solito al ritorno dal cimitero, trovare nella cucina della mia casa, un bimbo di circa 6 anni che disegna, e canticchiando mi saluta chiedendomi se sono la sua mamma.
Così inizia la storia di Tessa, una donna che è stata moglie, madre, ma ha perso tutto ciò che era, senza poter fare o dire nulla, la vita le ha presentato un conto amaro, in cui lei si ritrova dover affrontare, e senza l’aiuto di nessuno non sa di chi fidarsi, e forse nemmeno di se stessa.
Dopo che gli agenti escono con il piccolo, lei inizia a pensare e porsi delle domande, sul perché il bambino si trovava nella sua casa, così inizia a investigare su tutti i personaggi che mano mano prendono parte alla storia, anche per scacciare la sua posizione di indagata.
Chissà se riuscirà Tessa, a snodare la matassa ingarbugliata e venire a capo, senza rischiare la vita o la galera, o la pazzia che tutti le paventano avanti? Riuscirà a sapere chi è quel bellissimo bambino che la chiama mamma? Perché si trovava nella sua casa? Chi l’ha portato?
Il marito si è rifatto una vita con un’altra donna, che insieme la trattano come una pazza, la vicina giornalista che le entra in casa per trovare indizi per un articolo, la polizia la tiene sotto sorveglianza. Di chi può fidarsi? Forse qualcuno c’è il suo datore di lavoro Ben.
Complimenti all’ autrice Shalini Boland, mi ha tenuta incollata a questa lettura per tutto il tempo, fino al finale per me perfetto. Lo avrei voluto un po’ più corposo con spargimento di sale sulle ferite aperte, di quegli infingardi, petulanti del marito e compagna, sempre pronti ad accusarla.
Consiglio, ottimo libro da leggere! Per chi ama il genere Thriller psicologico un po’ soft.

 

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