Recensione “La libreria segreta di Parigi” di Daisy Wood

 

 

 

È il 1940 e i nazisti stanno occupando Parigi. Inizia la caccia agli ebrei che devono trovare in fretta un modo per salvarsi. Gli abitanti sono spaventati e in molti assistono in silenzio alle deportazioni verso Auschwitz. Ma Jacques Duval non riesce a rimanere indifferente e così decide di nascondere nel magazzino della sua libreria alcuni di loro, mentre la moglie Mathilde si unisce alla Resistenza. In un’epoca buia di orrori e incertezze, le loro decisioni potrebbero condizionare profondamente il corso degli eventi. 2022. Juliette e suo marito arrivano a Parigi per una gita romantica, in cerca della misteriosa piazza raffigurata nel quadro della nonna di Juliette, Mémé. Con il passare dei giorni, Juliette si accorge però che qualcosa fra lei e l’uomo che credeva di amare si è incrinato. Quando scopre di essere stata tradita, decide di mettere un punto alla loro relazione. Ha voglia di un cambiamento e il destino le facilita le cose: quando si imbatte in una piccola libreria abbandonata in vendita, decide di cogliere quell’opportunità e di rimanere a Parigi. Il fascino della libreria travolge Juliette in un vortice di incontri e misteri provenienti dal passato. E, forse, sarà in grado anche di riportare l’amore nella sua vita.

 

Ultimamente mi sono ritrovata a leggere diversi libri ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale, alcuni tratti da storie vere, altre solamente ispirate, altre ancora romanzate.

Eppure l’angoscia, la paura di essere scoperti, l’orrore delle deportazioni, l’adrenalina di quei reati compiuti solo al fine di salvare delle vite è sempre la stessa e ti lascia a fine lettura svuotata da qualsiasi emozione.

A seguito di un’eredità Juliette e il marito  partono alla scoperta del passato, dagli Stati Uniti a Parigi; un viaggio che porterà alla luce una libreria segreta, grazie al dipinto di sua nonna e al tradimento del marito.

La sua esistenza verrà stravolta da scoperte inattese, una nuova vita da affrontare e un passato da scoprire.

Viaggeremo attraverso il tempo dal 1946 ai giorni nostri, attraverso la storia d’amore di Mathilde e Jacques, una vecchietta che svelerà qualche carta, un nuovo amico che entrerà in scena sul più bello e quel legame indissolubile con il luogo che solo alla fine verrà svelato.

Il ritmo del romanzo è piuttosto lento, si fa fatica nei vari passaggi temporali a memorizzare nomi e situazioni ma nel complesso è una piacevole lettura con una buona trama di fondo, sarebbe bastato caratterizzare e rendere le emozioni più vive agli occhi del lettore.

Anna

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