Recensione “La lettera di Natale” di Karen Swan

 

Durante le vacanze invernali Natasha è riuscita a godersi un po’ di meritato relax e ha trascorso delle giornate indimenticabili in famiglia. Persino la fiamma tra lei e suo marito Rob, dopo un periodo di crisi, sembra essersi timidamente riaccesa. Ma il destino ha deciso di porre fine alla momentanea armonia: durante il viaggio di ritorno a casa, Natasha si accorge di aver perso il giocattolo preferito di sua figlia. E così, nel tentativo di consolare la piccola Mabel, pubblica un appello sui social: qualcuno per caso si è imbattuto in un’adorabile mucca di peluche smarrita? Inaspettatamente, una persona risponde al suo annuncio. Si tratta di Duffy, un escursionista che si trova a migliaia di chilometri di distanza, alle pendici dell’Himalaya. La piccola mucca, nel frattempo, è diventata il suo portafortuna, ma è disposto a restituirla al termine del viaggio. Nell’attesa, Duffy promette a Natasha di inviare regolarmente foto del peluche da mostrare a Mabel. Così, ha inizio una corrispondenza destinata a cambiare per sempre il corso della vita di Natasha…

 

Nella mia personale classifica dei migliori libri letti nel 2023, questo si aggiudica il primo posto, lo reputo un libro completo, dove i protagonisti sono stati delineati perfettamente riuscendo a carpirne l’anima.

Riesci a leggere i loro pensieri combattendo in quel dolore-amore che aleggia in gran parte del romanzo.

È un romanzo con quel sapore dolce-amaro destinato ad annientarti.

Abbiamo l’amicizia, quella vera, il tradimento, bugie, passato, ricordi, malinconia, rimpianti, rimorsi, dolore, lutti, malattie, abbandono, caparbietà, forza, amore, colpo di fulmine e speranza.

Sono stata in apnea per gran parte del libro, con il nodo alla gola e la paura che ancora una volta il pessimo tempismo dei protagonisti avesse la meglio.

Ho ritrovato un’amica tra le righe, la penna della Swan è pura magia, una poesia; le sue uscite a ridosso delle festività sono il mio regalo sotto l’albero, la mia coperta di Linus in quelle giornate di festa dove la malinconia, la tristezza e quel calore nel cuore ti fanno compagnia.

I salti temporali aiutano a conoscere il passato e l’incontro tra Nats e Tom, mentre i pov alternati di Natasha e Duffy nel presente, ci terranno con il fiato sospeso.

Tre sono le storie che si intrecceranno, tre sono i tempi di lettura da seguire, il tutto racchiuso in quell’avventura sul tetto del mondo.

Una sfida… l’ultima.

Un viaggio che decreterà il vincitore o la fine.

Un peluche porta fortuna legherà il destino di varie persone, cartoline dal Nepal saranno la speranza.

Un incontro anni addietro che potrebbe essere capace di cambiare il loro destino, ma a volte il tempo non è benevolo con l’amore, “era sempre stato troppo poco, un nemico; le stelle non si erano mai allineate in loro favore. C’erano così tanti incontri mancati, così tanti se, così tanti ma.”

A vole sembra che l’amore rincorra il tempo e che il tempo non riesca a fermarsi.

Incantevole la descrizione dei luoghi, ho sognato su quelle montagne, percependo il freddo fin dentro le ossa “Nuvole vaporose fluttuavano sopra di loro come batuffoli strappati, quasi come se si fossero impigliate nelle cime, mentre il cielo sullo sfondo splendeva di un rosa fenicottero sgargiante.”

A volte gli istanti giocano dei ruoli importanti, un attimo per perdere una persona, un altro per trovarla.

Un conto aperto con il destino, un sospeso da chiudere, quel vuoto da colmare.

“Due anime che entravano in sintonia”.

Ho sentito quell’armonia speciale nei loro dialoghi, quel filo rosso del destino che intreccia le loro anime, quel destino così crudele che ha giocato per molti anni.

Ho sentito quei due cuori entrare in collisione creando un’esplosione di colori, una miriade di colori sgargianti, lucenti, sfavillanti e abbaglianti.

Le emozioni provate nel corso della lettura sono state tante, disconnesse, incontenibili, incoerenti, folli, che ti investono come un uragano, ti annientano come un mare in tempesta.

“Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi, perché chissà? Oggi ci sei, domani no.”

È un mantra del protagonista che lo accompagnerà nella Traversata finale, dove tutto ha avuto il suo inizio e la loro fine.

Dicembre, sul massiccio montuoso Annapurna, assisteremo ad una corsa contro il tempo, una speranza proprio in cima, dove tutto è perduto, dove tutto acquista un senso.

“Arrivare in cima è facoltativo, ridiscendere è obbligatorio.”

 

 

Anna

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