Recensione “La guerra delle due regine” di Jennifer L. Armentrout

NATO DALLA DISPERAZIONE DELLE CORONE D’ORO…

 

Casteel Da’Neer ha provato sulla sua stessa pelle quanto la Regina di Sangue sia astuta e crudele, ma nessuno, nemmeno lui, avrebbe mai potuto prevedere fino a che punto si è spinta: ciò che ha fatto è a dir poco inimmaginabile.

 

E DALLA CARNE MORTALE…

 

Niente impedirà a Poppy di liberare il suo Re e distruggere tutto ciò che la Corona di Sangue rappresenta. Con la forza del Primordiale della Vita a guardarle le spalle e l’aiuto dei Wolven, dovrà convincere i generali di Atlantia a combattere la guerra a modo suo… perché a questo punto nessun’altra opzione è possibile se vuole costruire un futuro di pace per entrambi i regni.

 

UN POTERE PRIMORDIALE RISORGE…

 

Insieme, Poppy e Casteel devono abbracciare tradizioni vecchie e nuove per salvaguardare i loro cari e proteggere gli indifesi. Ma la guerra è solo l’inizio. Gli antichi poteri primordiali si sono risvegliati, rivelando l’orrore di ciò che era iniziato secoli prima. E forse, per porre fine a ciò che la Regina di Sangue ha cominciato, Poppy dovrà diventare ciò che è stato profetizzato per lei… e ciò che teme di più.

 

COME PORTATORE DI MORTE E DISTRUZIONE.

 

 

Quarto capitolo della saga “Blood and Ash”.

Questa donna scrive bene, ma si dilunga troppo. Sa raccontare e catturare l’attenzione in modo eclatante, ma le piace molto girarci intorno… ti tiene sulle spine, ti dice altro e non arriva al punto finché non sono passate pagine e pagine di quasi niente. E quanto le piacciono le scene di sesso spinto! Tante e tanto dettagliate!

A metà libro c’è un cambio repentino, finalmente ne succedono di ogni e da lì inizia la vera avventura: se nella prima parte si parla più della sofferenza di Casteel alternata alla ricerca di Poppy di farlo evadere dalla prigionia, conquistando mezzo mondo, nella seconda si passa all’azione e si fa una scoperta dietro l’altra, una più eclatante dell’altra.

 

Mi piace molto come l’autrice caratterizza i vari personaggi, rendendoli reali, fuori di testa ma anche amici, come fossero persone con cui parli ogni giorno, a cui raccontare e a cui aggrapparti quando ne senti il bisogno.

Interessanti i nuovi personaggi di cui spero avremo più informazioni nei prossimi volumi e mi è molto piaciuto il loro ruolo all’interno della storia e anche il fatto di non capire bene, almeno fino alla fine, da che parte stanno.

 

Poppy è una vera forza della natura, si scopre piano piano e si inizia ad accettare sempre di più. Sa di essere forte ma capisce di avere dei limiti, pur non conoscendoli ancora. Una cosa che non capisco, però, è come sia possibile che ancora arrossisca dopo tutto quello che ha fatto e combinato…

L’amore che Casteel prova per lei va al di là del normale: morirebbe per lei, e lo farebbe senza problemi. Ne è estasiato e affascinato e non comprende come sia possibile che lei ricambi. Il loro è un amore oltre ogni limite, oltre la logica… ma mi chiedo se non ci sia un disegno più grande, che va al di sopra del loro libero arbitrio.

 

Amo sempre di più Kieran e non ho potuto fare altro che adorare Reaver. Divertentissimi i loro battibecchi ed emozionanti le interazioni tra Kieran e Poppy. Adoro questo Wolven, è una persona fidata, un amico sincero e ha un cuore così grande da bastare per tre. Spero non gli accada mai niente perché non potrei sopportarlo, mi piace più lui dei protagonisti!

Bellissimo il rapporto tra Kieran, Poppy e Casteel, dove nessuno è escluso. L’amore e il rispetto che l’uno prova per l’altro è emozionante e scalda il cuore. Un’amicizia così intensa non si vede spesso e non potuto fare altro che amarla!

 

I finali della Armentrout sono tremendi e perfetti insieme: lasciano col fiato sospeso, fanno bramare il successivo e, ovviamente, anche provare emozioni contrastanti nei confronti dell’autrice: un po’ la ami e un po’ la odi, ma non puoi fare altro che attendere e attendere e attendere.

firma Claudia

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