Recensione “La guerra delle dieci regine – Urano saga vol. 1” di Nisha J. Tuli

La prigione di Nostraza è un luogo terribile, in cui la speranza è un miraggio e i detenuti sono disposti a tutto per sopravvivere. Lo sa bene Lor, che vi è rinchiusa da dodici anni per volere dello spietato Re di Aurora ed è consapevole che potrebbe finire i suoi giorni tra quelle mura. Ma il fato per lei ha in serbo qualcosa di diverso: mai infatti avrebbe immaginato di riassaporare la libertà, eppure, durante una sanguinosa rivolta, Lor viene prelevata da Nostraza per essere trasferita alla corte del Sole, dove dovrà contendere il ruolo di Regina ad altri nove Tributi, ragazze che, come lei, parteciperanno a quattro prove potenzialmente letali per conquistare il cuore del Re Atlas.
In principio, Lor è spaventata e sopraffatta all’idea di cimentarsi in una competizione mortale, ma poi comprende che quella potrebbe essere la sua grande occasione per vendicarsi del Re di Aurora e di tutto il male che ha fatto a lei e alla sua famiglia. Tra intrighi, pericoli e mutevoli alleanze, riuscirà Lor a ottenere il titolo di Regina e ad attuare i suoi piani di vendetta?

 

Una bella cover, un plot accattivante, una protagonista dalla grinta insuperabile, un regno come premio finale; ciliegina sulla torta: un re affascinante da far ribollire il sangue. Eppure non mi ha convinta.

 

Lor è cresciuta con i suoi fratelli nella prigione di Nostraza, da quando i loro genitori sono stati trucidati dal re di Aurora. Imprigionata ingiustamente, è sopravvissuta scendendo a compromessi, senza provarne vergogna: è stato fatto il necessario per non affondare.

Si ritrova catapultata dalla fossa di isolamento alla corte del regno del Sole, ripulita e rifocillata, dovrà partecipare a una serie di sfide sanguinose insieme ad altre nove ragazze che si contendono il trono di Regina.

Circondata da un’opulenza dimenticata, Lor viene trascinata in questi giochi crudeli, sotto gli occhi di un Re adorante, di un Capitano/balia riluttante e delle compagne che non fanno altro che guardarla dall’alto in basso.

Essere sopravvissuta agli stenti per la maggior parte della sua vita, ha rafforzato il carattere della ragazza che metterà in gioco ogni fibra del suo corpo per arrivare alla meta.

 

Primo volume di una serie che attualmente sembra essere composta da quattro episodi; fra le sue righe troveremo avventura, adrenalina e un pizzico di spicy. È stato scritto bene, si lascia leggere piacevolmente ma… non mi ha convinta.

Potrebbe coinvolgere chi si è appena approcciato al mondo del fantasy/distopico, ma chi ne ha già letto qualcosa troverà degli elementi che ricordano opere più famose.

Una sorta di Hunger games, con accenni di Nevernight, un pizzico di Stars and Shadows e sicuramente di tante altre saghe che non ho ancora letto; come solito mi rendo conto che scrivere qualcosa di innovativo stia diventando sempre più difficile.

Generalmente il primo volume di una saga conquista, fa “il botto” per accattivarsi lettori che divoreranno anche i seguiti, ma sinceramente non mi sento rapita da questo inizio saga, non al punto da struggermi nel contare i giorni in attesa del seguito.

Non posso dare meno di 4 stelle perché è incontestabile che abbia, come già detto, gli elementi al posto giusto, ma nemmeno di più in quanto non brilla in originalità.

 

 

Anna

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