Recensione “La famiglia Fang” di Kevin Wilson

trama

Maestri della performance, Caleb e Camilla Fang hanno dedicato la propria vita all’arte. Ma quando ogni loro azione consiste nel sistematico capovolgimento della normalità, può diventare difficile crescere dei figli equilibrati. Basterà chiedere ad Annie e Buster Fang. A e B, come li chiamano i genitori, sin da piccolissimi hanno preso parte a quelle folli esibizioni più o meno consapevolmente. Una volta cresciuti però quell’infanzia caotica e irreale incombe sul loro presente e al di fuori del bizzarro mondo familiare dei Fang. Quando le regole della vita adulta cui vanno incontro fatalmente si disfano, fratello e sorella, l’uno scrittore alla prova del secondo romanzo, l’altra attrice di B movies. non sanno dove rifugiarsi se non tra le mura, stravaganti ma familiari, dove sono cresciuti. Lì Caleb e Camilla sono pronti a mettere in scena l’ultima performance, l’opera più estrema mai realizzata, con o senza la partecipazione dei figli. La più audace delle ambizioni che obbligherà i coniugi Fang a scegliere, una volta per tutte, tra la famiglia e l’arte.

recensione

Questo libro è folle. Folle e pazzesco.
I protagonisti sono i coniugi Fang e i figli Annie e Buster, rinominati dai genitori “bambina a” e “bambino b”.
Coinvolti fin da piccoli nei loro “happening”, rappresentazioni artistiche ideate dai genitori, sono dei bambini/attori indie molto maturi per la loro età. Tuttavia diventano degli adulti piuttosto infantili, vivendo all’ombra delle insicurezze del loro passato e nel tentativo di correre il più lontano possibile dai genitori.
Proposito che non riescono ad attuare.
Annie, diventata attrice di successo, sta perdendo il controllo della sua vita a causa di scelte sbagliate e dei media.
Buster è uno scrittore piuttosto affermato, ma la critica ha bocciato il suo ultimo romanzo e da anni non produce più niente, sentendosi sempre più “il bambino b”, il figlio minore che passa sempre in secondo piano, all’ombra del talento della sorella. Finché il suo viso non viene devastato da una patata, scagliata da un cannone artigianale.
Finché la carriera di Annie non viene minacciata dall’ex compagno sceneggiatore miliardario, che le intima di trasferirsi con lui per un periodo di tempo indefinito in un capanno nel Wyoming, con la certezza di poter rilanciare la sua carriera da attrice in cambio della promessa di sesso assicurato e di tornare ad essere la sua musa a tempo pieno. In ogni caso ha già avvisato del loro riavvicinamento la stampa.
Quando Annie scappa dall’ex e Buster si ritrova senza soldi e in debito con la sanità che gli ha ricostruito la faccia alla modica cifra di 12000 dollari, i due fratelli non vedono altra scelta se non quella di tornare a casa dai temuti genitori, gli stessi che come ninna nanna cantavano “Six pack” dei Black flag. Provano dunque a sostenersi a vicenda, nella speranza di non impazzire più di quanto non lo siano già. Anche quando i genitori scompaiono misteriosamente…
Durante la narrazione si hanno alcuni capitoli/flashback completi di data, interpreti e titolo, che permettono al lettore di scoprire il passato sia dei coniugi che dei ragazzi, in modo da comprendere i ragionamenti che ne guidano le azioni e le scelte di oggi.
Cos’altro aggiungere? Questo libro mi ha stregata dalla prima pagina, mi ha risucchiata nel mondo parallelo vissuto dalla famiglia Fang e dalla loro arte.

Recensione:

pandora

Editing:

mandy

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