Recensione “La custode delle storie a lieto fine” di Barbara Davis

 

Lo scoppio della Seconda guerra mondiale ha mandato in frantumi tutte le certezze di Soline Roussel. Per generazioni la sua famiglia ha gestito con successo uno dei più esclusivi atelier di abiti da sposa di Parigi, confezionando vestiti da sogno. Il talento delle Roussel era in grado di rendere ogni matrimonio una magnifica fiaba, ma con l’orrore della guerra tutto è cambiato. E Soline, con il cuore spezzato, comincia a temere che non tutte le storie si concludano con un lieto fine.

Decenni dopo, mentre cerca di sfuggire al dolore per una tragica perdita, Rory Grant scopre nella sua nuova galleria una scatola contenente alcune lettere e un abito da sposa vintage, che sembra non essere mai stato indossato. Quando riesce a rintracciare la proprietaria del vestito, intenzionata a restituirlo, non immagina che quell’incontro casuale potrebbe essere l’inizio di una straordinaria amicizia.

Perché le vite di Rory e Soline sembrano destinate a intrecciarsi e, forse, l’opportunità per riparare a un errore commesso anni prima potrebbe rappresentare il nuovo inizio di cui entrambe hanno bisogno

 

Sono storie come queste che mi hanno portato ad amare principalmente la lettura. Le doppie storie in epoche diverse, le ripercussioni del passato sul presente, ritrovare oggetti smarriti o semplicemente un abito per riscoprire una storia avvenuta anni prima.

Anni ’80 e Seconda guerra mondiale a confronto, l’amore per la moda e per gli abiti vintage, abiti da sposa Roussel.

Tra lettere, una scatola ritrovata, un abito mai indossato, Rory riuscirà a venire a capo di una storia senza il suo lieto fine.

“Diciotto spose. Diciotto lettere. Diciotto storie dal lieto fine custodite nella vecchia scatola di un vestito.”

Parigi-Boston, volo solo andata, un negozio da ricordare: la bottega di abiti da sposa più elegante di Parigi.

“Un giorno lascerai Parigi. Porta il medaglione conte. Portalo lontano da questo posto e da tutti i suoi orribili ricordi. promettimi che lo farai.”

“Siamo spiriti affini, io e te. Due sconosciute che condividono un passato comune.”

 

 

 

firma Claudia

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