Recensione “La città metafisica” di Chiara Torregrosa

 

Tutti a Drepanon pensano che Giada abbia ogni cosa: è la figlia del capo del senato e la migliore amica di Rose. Le cose però non sono come sembrano. In questa città portuale, confine tra due mondi, sarà l’incontro con un ragazzo di strada, Tom, ad aprire scenari prima impensabili e a far riemergere una storia dimenticata. Combattendo contro i propri demoni, Giada dovrà scegliere da che parte stare e tentare di salvare l’amica dal giogo di una vicenda tanto misteriosa quanto inquietante.

 

Una lettura che mi ha a dir poco spiazzato.

Partiamo da ciò che mi ha colpito: il profilo di ogni personaggio spicca notevolmente, mi sono piaciuti tutti, probabilmente la protagonista Giada mi ha coinvolto più di tutti, e a seguire Rose.

Due amiche che, attraverso le loro insicurezze, si accorgono di vivere dietro a tante forme di apparenze, e solo tramite il dolore riescono a conoscersi più profondamente e capire cosa desiderano essere.

L’ambientazione non mi ha entusiasmato molto, descrizioni troppo ripetitive, tanto da rallentarmi la lettura.

La scrittura l’ho trovata tutto sommato scorrevole, tralasciando i luoghi descritti.

La trama non mi ha colpito molto, purtroppo, l’ho trovata molto semplice, a tratti piatta, forse mi aspettavo tutt’altro.

Il finale mi ha lasciato dell’amaro in bocca, non l’ho per niente compreso.

 

 

 

Lucia

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