Recensione “La casa di Mary e Abram” di Massimo Rozzoni

 

1756. Molti anni sono passati dalle vicende che cambiarono la vita del giovane Patrick.
Il tempo ha dato i suoi frutti, come la fattoria edificata in mezzo ai prati davanti al Mare del Nord. In quegli anni turbolenti e travagliati della storia scozzese, è sempre rimasto un luogo sereno. Un piccolo angolo di mondo raccolto intorno ad un albero diventato il suo simbolo, sotto le cui fronde, negli anni, molti bambini trovano l’amore e il bene che la vita nega loro anche in tenera età. Ma è solo questione di tempo, e nel giro di poche ore tutto cambia. Uomini senza scrupoli irrompono in quella pace e dagli ariosi e aperti campi del nord della Scozia, tutto si sposterà negli stretti e opprimenti vicoli di Edimburgo. Qui dove leggenda e realtà si fondono e il mistero fa parte della vita quotidiana, Patrick e i suoi amici si troveranno a dover lottare contro il tempo per risolvere una disperata e intricata vicenda. Scopriranno anche che il confine tra vita e morte è solo un’illusione, maturando la convinzione che in questa città ogni cosa scorre in modo diverso rispetto al resto del mondo, e per loro nulla sarà mai più come prima.

 

Ci sono autori che hanno il dono di farti entrare nel loro romanzo, così come ti accoglierebbero a braccia aperte a casa loro. È questa la prima impressione che ho avuto di questo romanzo: sono entrata nella casa di Patrick e sua moglie Ima, mi hanno raccontato come si sono conosciuti, come passano le loro giornate, quali progetti hanno sviluppato nella loro vita. Il tutto in modo spontaneo, fluido, cordiale.

La vita rurale nella Scozia del 1700 fa da apertura alla trama che vede i risultati del grande progetto umanitario svolto dalla coppia: creare una casa-famiglia per gli orfani. Un luogo dove possano ricevere l’educazione e la scolarizzazione che tutti meritano, bambine incluse! Dove possano giocare liberamente ma anche imparare a fare musica, seguiti dagli occhi amorevoli dei genitori facente funzioni e dai loro insegnanti.

Ma la quiete di questa grande famiglia viene stravolta quando due dei bambini vengono rapiti e dalla quiete della campagna la storia si sposta nella misteriosa Edimburgo, dove si svolge un raccapricciante traffico clandestino di bambini.

La ricostruzione storica della città scozzese è stata fatta in modo così realistico da riuscire a vederla con gli occhi della mia mente, l’accuratezza dei luoghi descritti, degli usi dell’epoca mi hanno regalato un’esperienza totalizzante!

Ho potuto accompagnare virtualmente Patrick e i suoi compagni di avventura nei sotterranei malfamati della città, nelle piazze e sulle vie dove si svolgeva la vita della città.

Oltre ad essere un favoloso romanzo storico d’avventura, ho apprezzato il genio e la deduzione dei personaggi, lo spirito di collaborazione delle persone più impensabili e questa convivenza fra mondo dei vivi e quello degli spiriti.

Edimburgo è una delle città, secondo i sensitivi, più infestata di fantasmi, e l’autore è riuscito sapientemente ad integrare le figure più famose come quelle di Annie, del sanguinario MacKenzie e del giovane suonatore di cornamusa, nella trama del romanzo.

Gli anni descritti nel romanzo sono postumi alla celebre battaglia di Culloden, quella dove i sogni della Scozia vennero infranti, e gli eventi legati a quella carneficina saranno parte integrante di un finale inaspettato.

L’autore ha preferito inserire le sue note all’interno del romanzo, senza relegarle a scomodi piè di pagina (soprattutto per il kindle) e questo mi è piaciuto molto. Unico appunto che mi sento di fare, è di ripulire il testo dai refusi e sistemare i pronomi gli/le messi in modo apparentemente casuale: non vogliamo rovinare questo fantastico romanzo con errori facilmente sistemabili!

Consigliato e premiato a pieni voti!

 

 

firma Anna

firma Claudia

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

da

Tag:

Commenti

Una risposta a “Recensione “La casa di Mary e Abram” di Massimo Rozzoni”

  1. Avatar Massimo Rozzoni
    Massimo Rozzoni

    Ciao Samy ed Anna,
    abbiamo letto la recensione fatta da Anna, dobbiamo complimentarci con lei
    perché e’ riuscita a cogliere tutto quello che io ho voluto esprimere nel mio romanzo e questo,
    per chi scrive , e’ meraviglioso.
    La ringraziamo anche per la segnalazione dei refusi , soprattutto i pronomi gli e le , pensavamo
    di averli corretti tutti ma evidentemente ad un occhio esperto come quello di Anna non sono sfuggiti
    purtroppo quelli rimasti, ora stiamo provvedendo ad una nuova revisione per rimettere online la copia corretta.
    Noi vi ringraziamo per la passione disinteressata e sincera con cui svolgete questo importantissimo contributo alla lettura sia per i lettori e soprattutto per gli autori esordienti come me.
    Ve ne siamo infinitamente grati.
    Vi auguriamo una buona serata e un buon week end
    Un carissimo saluto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *