Recensione “La carezza della pioggia” di Rhoma G.

 

 

 

Phoebe Cesar è una bomba.

Al suo passaggio, le donne le lanciano occhiate ostili, temendo che i loro uomini diventino sue facili prede. Di lei si dice che sia una tosta, senza scrupoli, che ottiene sempre ciò che vuole, e che abbia uno spiccato talento nel farsi detestare; tanto quanto nel farsi desiderare.

Tutto vero, ma Phoebe ha sulla coscienza un atto spregevole che la costringe a guardarsi dentro una volta per tutte. E il senso di colpa è tale che cambiare radicalmente la sua esistenza sembra la sola via d’uscita. Rinascita o sconfitta totale, non c’è altra soluzione.

Ma nel paesino in cui vive è difficile rifarsi una reputazione. A Gimli, per tutti resta la femme fatale, la donna superficiale e capricciosa che hanno imparato a conoscere nel corso degli anni.

Se solo trovasse un brav’uomo, anche solo come “specchietto per le allodole”, l’impresa sarebbe meno complicata…

Andrew Sparks ha perduto la rotta, naviga a vista in mezzo al mare agitato che è diventata la sua vita dopo che la sua fidanzata ha preferito un altro a lui. Il colpo è stato terribile e adesso gli tocca fare i conti con una lunga lista di decisioni sbagliate, una valanga di rimpianti e, soprattutto, la ricerca di una nuova motivazione che gli permetta di sopportare il peso del segreto che custodisce e che è divenuto ormai insostenibile…

È così, quando rincontra Phoebe Cesar, sua vecchia conoscenza che gli propone di presentarsi insieme a un evento dove entrambi saranno sotto gli occhi dell’intera comunità, dice a se stesso che dopotutto non avrebbe niente da perdere. Ma sarà davvero così?

E Phoebe saprà liberarsi della maschera che indossa da tutta la vita?

Di questa autrice il primo libro che ho letto è stato “Fino all’ultimo respiro”, da lì non mi sono più fermata, ha sempre nuove storie in pubblicazione, personaggi, tempo e spazi diversi, ogni libro è una pura e semplice goduria.

I suoi libri sono scorrevoli, le sue storie amabili, i suoi personaggi incancellabili.

Due anime vaganti, due amori non corrisposti, eppure due esseri affini.

Phoebe da sempre è stata vista come la pecora nera della famiglia, colei che ha tentato di rovinare la coppia più bella del paese, sfacciata, eccentrica, diretta e abbastanza disponibile, ecco quello che vedono gli abitanti del paese, additarla e etichettarla è il loro passatempo preferito.

Andrew è la seconda scelta per eccellenza, colui che nasconde un segreto, la cui importanza ha fatto naufragare la sua ultima relazione.

Il paese è piccolo, le voci corrono e il festeggiamento di “capo tribù” del primo amore di Phoebe sarà la goccia che farà traboccare il vaso.

Le coppie vengono rimescolate, i sentimenti verranno banditi e dando adito ai pettegolezzi verranno fatte delle scelte.

Può l’amore bussare due volte alla stessa porta?

“Phoebe non era mia, era molto di più, era me. La mia identica versione al femminile. Fare male a lei equivaleva farlo a me, e io l’avevo sentito, l’avevo avvertito quel dolore che lacerava da dentro, con piccoli tagli.”

Anime spezzate… anime perse… anime affini… eppure troppo distanti. Due testardi, due cuori che hanno sopportato troppo dolore.

L’autrice ha saputo donare volto e sentimento ai personaggi e con essi mi ha sconquassato il cuore.

Si chiude il ciclo “Tempeste” e io attendo nuove opere.

ELEONORA

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