Recensione “Kiss Me Back To Life” di Kat Sherman

 

 

 

EVA

Ho perso il conto delle volte in cui ho scritto sul mio blog che ne ho abbastanza degli uomini. Sono diventata famosa grazie a uno di loro ed è successo nel peggiore dei modi. Da allora indosso scarpe in vernice rossa e uno scudo di ferro, e non ho paura di affrontare un grattacielo di uffici lussuosi pieno di individui arroganti.

Non ne tocco uno da sei anni, nemmeno una stretta di mano, ma il mio equilibrio è stabile e sono unicamente concentrata sui miei progetti benefici.

Sì, perché dietro quello scudo un cuore mi è rimasto, solo che è off-limits.

Lo è soprattutto per uno come Hero Hastings, che gira per questi uffici come se potesse rimodellare l’universo con uno schiocco di dita, con le chiavi di una Porsche in tasca e quelle mani sporche di pittura. E se i miei sogni notturni sono perseguitati dai suoi occhi fastidiosamente seducenti, ho mille motivi in più per concentrarmi solo sul lavoro e realizzare il mio sogno di aiutare chi ha vissuto i miei stessi incubi.

Dare fondo a liti epiche con Mr. Quadri Sconci è un effetto collaterale che posso gestire. Devo solo ricordare a me stessa di che pasta sono fatti i diavoli come lui e non abbassare mai la guardia. Non una sola volta.

Nemmeno quando Hero solleva lo sguardo nello specchio dell’ascensore, accartoccia il mio scudo con quel sorriso sfrontato e mina fino all’ultima delle mie certezze.

 

HERO

Tutte tranne lei.

 

Ironia e passione: carte vincenti di questo romanzo.

Mister Quadri Sconci e la paladina della legge, ovvero Eva e Hero.

Lui diavolo tentatore, lei vittima del caso.

Un pittore, un artista di rappresentazioni erotiche, una musa.

Iniziato in sordina, con molta confusione su fatti e luoghi narrati, la lettura si riprende alla grande e si delineano bene e dettagliatamente fatti, luoghi e personaggi.

E’ il secondo libro che leggo di questa autrice e devo ammettere che il suo stile mi attrae molto, mette molto in pentola e man mano riesce a venirne a capo preparando un bel “piatto saporito”.

“Forse è andato tutto a puttane. Non voglio perdere anche te. Anche se non posso averti, anche se non potrò mai averti, non voglio perderti.”

Cicatrici che non si vedono ma che fanno male, violenza, ricordi, deliri nascosti.

“Se fossi un poeta, stanotte avrei la bocca piena di parole incredibili. Ma sono solo un uomo e tutto ciò che posso dirti è che sei bellissima. Fuori, dentro, ovunque.”

Forza e fragilità a confronto.

“Le tue cicatrici sono bellissime. Raccontano la tua storia. Le tatuerei sulla mia pelle se avessero una forma e un colore visibile per ricordarti che io farò sempre a metà con il tuo dolore. E non ne esisterà  mai uno grande al punto di allontanarmi da te.”

Chissà che rumore fa l’amore quando si arrende.

“L’amore è capace di tirarti fuori falla tua zona di conforto e farti capire che non c’era alcuna consolazione nella solitudine, che forse prima eri un insieme di pezzi in un mondo intero e adesso sei intera in un mondo che senza di lui cadrebbe a pezzi.”

firma Anna

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