Recensione “JACKASS FLATS” di Julia Talbots

 

 

 

 

 

 

Riusciranno un militare girovago e un cowboy abitudinario a trovare il modo di far funzionare la loro storia?

Tate ha l’impressione che la parte migliore della sua vita gli sia sfilata davanti, ecco perché il cowboy passa tutte le sere nei bar. Quando conosce Dave, un giovane soldato di una vicina base dell’esercito, pensa però che le cose potrebbero migliorare. Il loro primo incontro è un po’ rocambolesco, ma presto Tate scopre che lui e Dave hanno abbastanza in comune da rendere i loro appuntamenti interessanti.

Dave non condivide l’atteggiamento dell’esercito nei confronti degli omosessuali e non si preoccupa di nascondere agli amici la sua relazione con Tate. Quando si rende conto che avrebbe dovuto essere più cauto, potrebbe essere ormai troppo tardi. Ma Dave è disposto a combattere per Tate, anche se significa sfidare proprio l’esercito.

Quando Tate conosce Dave è decisamente ubriaco, tanto che Dave non si fida a lasciarlo tornare da solo a casa e lo accompagna.

Inizia da qui la storia tra un cowboy, Tate, che pensa di non poter più avere molto dalla vita e il giovane soldato, Dave che è invece un ragazzo pieno di vitalità.

La storia non ha grandi scossoni, è un amore che nasce molto lentamente. È Tate a dettare il ritmo della loro storia, un po’ perché spaventato da questo giovane soldato che sembra proprio essere tutto ciò che Tate ha sempre voluto e un po’ per via del fatto che è convinto che Dave non si tratterrà a lungo. Ma nulla può Tate quando con il passare dei giorni Dave gli dimostra di tenere davvero a lui.

Sembra andare tutto per il meglio, fino a quando Dave inizia ad avere dei problemi sul lavoro che lo costringeranno a prendere una decisione che potrebbe far finire la loro storia.

È una lettura piacevole ma, forse, a tratti un po’ lenta e senza grandi emozioni. Quello che mi è piaciuto maggiormente è quella sorta di tranquillità che la storia trasmette, quel ritratto di vita dove la storia non è per forza impregnata di passione, ma a fare da ingredienti sono anche la paura di buttarsi in una storia e il volersi conoscere, il fare le cose un passo per volta, anche se un pizzico di verve in più non sarebbe stata male. Lo stile narrativo è comunque fluido e i personaggi sono delineati abbastanza da darci una chiara idea delle loro personalità. Una lettura piacevole per un pomeriggio tranquillo.

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