Recensione “Io, tu e il dolore” di K.A. Merikan

 

 

 

È difficile trovare qualcuno di interessante con cui avere una sveltina durante una tournée. Sid desidera il dolore, essere umiliato, quel genere di rapporto che non è facile ottenere in una notte di sesso occasionale. Perciò per il momento si è arreso, accontentandosi di un Dom online per divertirsi un po’, e ha deciso di concentrarsi sul suo gruppo. La fama degli Underdogs sta crescendo, ma c’è un fan che segue Sid da quando si è unito al gruppo, e lo sta facendo impazzire. È solo un ragazzino hipster ricco e viziato, alla ricerca di un bad boy con cui svagarsi. Se conoscesse davvero i gusti di Sid, scapperebbe a gambe levate.

Asher è convinto che Sid sia quello giusto, il suo Unico Grande Amore, il suo traguardo. Anni prima, Asher ha perso la sua verginità con Sid e, da quel momento, ha capito che erano destinati a stare insieme. Tra di loro esisteva una scintilla, un legame troppo sincero perché fosse tutta una menzogna. I membri del gruppo di Sid lo definiscono uno stalker, ma lui desidera solamente offrire a Sid il suo amore. Quando alla fine Sid confessa ciò che vuole, Asher è più che pronto ad accontentarlo.

Un romanzo bello ma molto forte per certi aspetti e non adatto a tutti i palati. Secondo della serie, ma che si può leggere anche da solo, vede come protagonisti Sid, il batterista della band, e Asher, un fan che ha perso la verginità proprio col suo idolo anni prima e che non l’ha mai dimenticato.

Sono due personaggi all’apparenza molto diversi: Sid è il classico bad boy, tatuaggi, piercing, capelli punk e un carattere chiuso e ombroso; Asher invece è il classico bravo ragazzo, ricco, senza problemi che fa della sua dolcezza un vanto. Per tanto tempo Asher ha cercato con amore e gentilezza di conquistare il suo idolo ma è sempre stato respinto, anche perché Sid nasconde un profondo segreto di cui si vergogna: ama e ha bisogno di essere dominato, sottomesso, umiliato. Il dolore per lui è fonte di pace e di vita, o meglio di un attimo di benessere prima di ripiombare nella vergogna.

Solo quando Asher scoprirà il segreto di Sid troverà la chiave per raggiungere il suo cuore.

Molte scene hard, di dominazione pura, nuda e cruda e non edulcorata da romanticismo nascosto. Le autrici non hanno avuto filtri e hanno descritto le diverse pratiche BDSM con dovizia di particolari e in maniera lineare.

Ho trovato perfetto l’equilibrio fra amore e dolore, fra fisicità e psicologia dei personaggi che cambiano o forse è meglio dire si mostrano per come sono realmente man mano che il rapporto fra i due si approfondisce. E se all’inizio la decisione di Asher di entrare in un mondo a lui sconosciuto pur di raggiungere l’oggetto del suo desiderio l’ho trovato alquanto forzato, dopo mi sono dovuta ricredere perché anche Asher non è ciò che sembra ma, come Sid, ha un estremo bisogno di affetto e di essere accettato e rispettato.

Un romanzo interessante che consiglio, ma solo a chi sa andare oltre le violenze e le umiliazioni, e qui ce ne sono molte, per raggiungere la verità.

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