Recensione in anteprima “Un Attimo soltanto” di Paola Chiozza

Ricco, sfacciato e con una pessima fama da seduttore, Troy Reynolds è tutto quello da cui le brave ragazze dovrebbero stare alla larga. Ha ventitré anni, una carriera da velista in ascesa e due regole: nessuna esitazione e nessuna distrazione. Per realizzare il sogno di entrare nel team velico Zefiro e vincere l’America’s Cup, Troy non può permettersi di infrangerne nemmeno una.
Almeno finché non incontra lei.
Alizée De Rosa ha vent’anni e detesta una sola categoria di ragazzi: quella di cui fa parte Troy Reynolds. Non importa che lui abbia un sorriso capace di spedirla all’inferno e l’aria di chi ottiene sempre ciò che vuole, sono incompatibili.
Lei viene da un quartiere popolare, non ha un soldo e lavora come cameriera, lui gira a bordo di una Ferrari e, quel che è peggio, vuole entrare nel team e portare via il posto al migliore amico di Alizée.
In una sola parola: off-limits.
Ma l’aria diventa elettrica quando si sfiorano. Perché dietro alle apparenze di Troy c’è un mondo fatto di mare, onde e vento. Lo stesso in cui Alizée è cresciuta e che si è lasciata alle spalle.
E se la tentazione fosse troppo grande per resistere?
Se la tempesta fosse una sottile linea tra odio e amore, sarebbero disposti a superarla insieme, con il rischio di naufragare e lasciarci il cuore?

Hi readers Sale e Pepe,

Oggi vi parlo del libro “Un attimo soltanto” di Paola Chiozza, in uscita proprio oggi.

Inauguro il mio nuovo anno di recensioni con un libro insolito per me.
Questo è il secondo libro che leggo di Paola e lei (sorpresa) scrive FM.
Ebbene sì, la prima recensione dell’anno non è un MM…bensì la storia di Troy e Alizée.

Un attimo soltanto è uno sport romance, nulla di nuovo penserete ma, credetemi, la VELA, non è qualcosa di cui avete mai letto in un romanzo (almeno non lo è per me).
Non solo l’ho trovata una novità, ma è anche descritta in maniera accurata e intrigante.
Mi ha fatto piacere leggere certi dettagli, se ne percepisce lo studio preliminare e non solo due o tre termini buttati lì tanto per dire “ci metto in mezzo uno sport strano per fare qualcosa di diverso”.
La storia di Alizèe e Troy è ambientata quasi totalmente in Italia ed in particolare in terra ligure: Santa Margherita, Portofino, Genova stessa, località meravigliose che non hanno nulla da invidiare a quelle straniere.

Ma Alizèe e Troy che tipo di relazione avranno?
Tra loro c’è un’ importante differenza sociale: cameriera lei, ricco figlio di papà lui.
Ecco perché non poteva che essere odio a prima vista!
Certo, l’odio da solo dura ben poco perché l’attrazione si farà sentire da subito, ma la tensione non mancherà praticamente fino alla fine.
“Come faccia a cercare un’altra quando ha tra le mani una così, solo Dio lo sa. Stronza, spiritosa, pungente, insopportabile e affascinante. E questo l’ho capito in due semplici incontri, chissà cos’altro nasconde.”

Ora, forse lo sapete, uno dei miei problemi principale con gli FM è la prerogativa di certe protagoniste a piangersi addosso, ma qui questo problema non si pone: Alizèe ne passa tante, qualche volta cede anche lei allo sconforto, ma è combattiva, sa cosa vuole, risponde ad ogni colpo, non si annulla.

“Le belle ragazze portano un sacco di guai, ma il vero problema sono quelle intelligenti. Lei è una così. Se ne frega del dress code e il suo non è un alibi. Ormai l’ho capito. Sembra quasi sfidare l’etichetta, i protocolli e le convenzioni sociali [..] E allora, a questo punto, non conta più un cazzo. L’unica cosa che conta è il modo in cui lei mi fissa. Alizée.”

L’altra cosa che odio? I protagonisti maschili alla macho man, tossici, abusivi, stronz1 ma, anche in questo caso, seppur Troy non sia uno stinco di santo e all’inizio uno schiaffo glielo avrei dato, non è questo genere di protagonista, anzi.
Mostra sin da subito di avere un cervello, oltre ad una parte vulnerabile, è semplicemente un giovane uomo che, soprattutto, ha paura.

“«Lo sapevo.» «Cosa?» «Dal primo momento in cui ti ho vista…» Troy sorride, sembra in difficoltà. «Hai il nome di un vento, Alizée, e io non posso alzare le vele senza vento. Ero fermo nel mare calmo, poi sei arrivata tu.”

 

Lo ammetto, mi è piaciuta e non poco come storia.
Durante la lettura ho sempre avuto una strana sensazione, perché ormai sono abituata agli MM/LGBT che, se scritti bene, hanno, a mio parere, una descrizione psicologica diversa rispetto a quella che si trova negli FM.
Però la lettura mi ha comunque tenuta incollata, volevo sapere cosa sarebbe successo a questi due personaggi e come il loro amore alla cenerentola sarebbe finito.

Quindi, se ancora non siete vaginofobic1, io vi invito a fare click!

 

 

Tivvy

Anna

 

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