Recensione in anteprima “Sposati per un mese” di Cate Ashwood

Migliori amici fin dal liceo, Chase Bradley e Alec Montero sono agli antipodi su quasi ogni aspetto delle loro esistenze. L’unica cosa su cui sembrano concordare è che il matrimonio è per gli sfigati.

Tutto va perfettamente nelle loro vite, fino a quando una scommessa fatta da ubriachi li porta davanti all’altare. Il loro temporaneo “lo voglio” non è altrettanto divertente da sobri, il mattino dopo, quando si trovano bloccati in un matrimonio e in tutto ciò che esso comporta.

La domanda che adesso si devono porre è: può la loro amicizia sopravvivere, dovendo restare sposati per un mese?

 

 

 

Chase l’eterno Peter Pan e Alec la razionalità fatta persona, più diversi non potrebbero essere eppure così perfetti e complementari, proprio per queste loro caratteristiche. Complice una scommessa durante una serata alcolica, sono obbligati a convivere insieme per un mese come se fossero sposati, e il gioco è fatto. Fino a quel momento sono stati migliori amici senza benefici, e anche all’inizio del “finto” matrimonio questa regola vige ferrea e indissolubile, ma con il passare del tempo scricchiola inesorabilmente. È una storia semplice e piacevole, senza grossi drammi o antagonisti antipatici. Due ragazzi normali, lontani dai bad boy a cui i romance ci hanno abituato, che potrebbero essere chiunque, anche i nostri vicini di casa, con le loro debolezze ed insicurezze. Ho amato Alec e la sua spiccata voglia di mettersi in gioco nella vita come nel lavoro, apprezzando i suoi scleri, spesso trattenuti, dovuti allo stress dell’attività che si è creato da solo. La trama, a mio avviso, è più un’intensa introspezione da parte di Chase, un guardarsi dentro riuscendo a vedersi da un’altra prospettiva, un analizzare i sentimenti e le emozioni che Alec gli fa provare, piuttosto che lasciare che gli eventi accadano e decidano per lui. Ed è sicuramente il mio idolo, sconclusionato e poco affidabile, ma è anche quello che attua il cambiamento più netto diventando l’opposto di tutto ciò che era all’inizio della lettura. Sentimenti veri e reali quali la gelosia mostrano invece ad Alec che Chase potrebbe essere il suo “per sempre”. È uno slow born che porta i protagonisti ad esternare i suddetti sentimenti dopo aver sconfitto la paura di rovinare la loro forte amicizia.  Dicevamo quindi una storia lineare con una scrittura fluida e scorrevole che scivola via veloce, narrata al passato dal pov di entrambi. Alec e Chase non sono lasciati soli a vivere la loro “finta” relazione, ci sono i così detti personaggi secondari che si rivelano sempre fondamentali ai fini della trama. Le scene calde, sono tanto tenere, quanto passionali, ben descritte e giustamente contestualizzate. Quindi, tirando le somme è un libro poco impegnativo, divertente per le demenziali battute di Chase, almeno per quelle delle prima pagine, è accattivante e si fa leggere in poco tempo. Consigliato!

Alla prossima!

 

BARBARA M

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