Recensione in anteprima “Meet me Halfway” di Dee Lagasse

 

Carina Domenico ama quattro cose: sua figlia, la sua grande famiglia italiana, il cappuccino e il suo blog di cucina HalfwayHomemade, ma non necessariamente in quest’ordine.

Quando il blog viene rilevato da una grande rete televisiva, il mondo di Carina cambia dalloggi al domani. Lunica cosa che rimane immutata, grazie al suo cuore spezzato, è il punto di vista di Carina sugli appuntamenti.

Quando inizia a provare qualcosa per Ryan West, lattraente produttore britannico del suo show, fa del suo meglio per reprimere i suoi sentimenti: Carina Domenico ama quattro cose e Ryan West non è tra quelle.

Almeno, questo è ciò che continua a ripetersi.

 

 

 

“È che… non fa per me. Io voglio il destino.
Ci sono alcune cose su cui non transigo.
Mi rifiuto di accontentarmi del caffè annacquato, della marinara industriale, o di un amore che non sia come quello dei miei genitori.”

Meet me halfway di Dee Lagasse è il titolo di cui vi parlerò oggi. È una lettura fatta in collaborazione con Letture Sale e Pepe e la Triskell Edizioni, che ringrazio per la copia.
Meet me halfway è un romance che narra la storia di Carina, cuoca amatoriale pronta a sbarcare sul grande schermo, e di Ryan, il suo produttore esecutivo.
Carina è una madre single, che sta cercando di gestire al meglio il burrascoso rapporto con l’ex marito, e prova a fare funzionare una vita complicata, in cui non sempre può permettersi di accontentare la figlia. L’amore non è una sua priorità e, prima di incontrare Ryan, pare che Carina non ci pensi nemmeno. È un personaggio solare, positivo e pieno di energia.
Penso che la protagonista femminile, infatti, sia il punto di forza del romanzo. In generale, tutti i personaggi della Lagasse sono interessanti, tridimensionali e piacevoli di ritrovare nella storia. Forse, quello che mi ha convinto meno è Ryan, la controparte maschile, che mi pare troppo condiscendente, troppo pronto ad assecondare le mosse di Carina e che tira fuori il carattere solo alla fine.

Si tratta di un libro scorrevole, piacevole da leggere e che porta con sé un mood, in generale, positivo, sebbene affronti tematiche anche più difficili come quelle legate alla rottura fra Carina e il padre della figlia, Lina, che torna a farsi vivo e a mettere in difficoltà la protagonista.

Ho riscontrato, tuttavia, un paio di problemi nel romanzo che mi hanno impedito di farmi innamorare della storia. Il primo riguarda la connessione tra Carina e Ryan. Il loro avvicinamento sembra dipendere quasi unicamente dall’attrazione fisica. Si punta tanto, troppo, su quanto i due si piacciano a primo impatto e, scorrendo le pagine, al di là di una sempre più evidente disponibilità di Ryan di andare incontro alle esigenze di lei, il loro rapporto non fa mai quel salto in avanti. Continuano ad apparire due trentenni (?) attraenti fisicamente che non vedono l’ora di andare a letto insieme.
Il secondo è relativo al momento di tensione. Come in ogni romance che si rispetti, serve un momento in cui le cose si complicano per mettere a rischio il “pairing” del romanzo. A mio avviso, questo momento arriva troppo tardi e si sviluppa in troppo poche pagine, evitando al lettore di vivere emotivamente il conflitto fra i due e il rischio di perdersi.

È un libro che, dunque, consiglio a tutti coloro vogliano leggere un romance canonico, non impegnativo, adatto a farci compagnia nei momenti in cui abbiamo soltanto bisogno di spensieratezza.

 

Giovanni

firma Claudia

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