Recensione in anteprima “Lugh” di Francesca Trentini

 

 

 

Lugh, dio celtico della luce, è stato adorato dagli umani di mezza Europa per secoli, ma ora è stato dimenticato.

Grazie alla sua lancia, la cui mira non fallisce mai, Lugh viene scelto tra i quattro guerrieri che devono fronteggiare l’imminente fine del mondo. Peccato che l’arma si spezzi durante il torneo, privandolo di fatto dei suoi poteri. Senza di essa, lui è menomato, e per combattere i Distruttori gli ci vorrà un miracolo.

Quel miracolo si chiama Melanie, vive a Lione ed è una dei pochi umani che ancora lo adorano. Un’umana devastata da una malattia misteriosa, la cui fede nel dio celtico è il solo raggio di luce in una vita fatta di espedienti e lap dance per clienti che chiedono ben più di un ballo privato.

Cos’ha di speciale questa fragile ragazza, a parte essere l’unica in grado di richiamare il potere della lancia spezzata?

Attesissimo seguito della The Crimson Thrones Series, in questo secondo capitolo sarà Francesca Trentini a narrarci le vicende dell’eroe destinato a combattere uno dei quattro Distruttori.

 

Vi ricordate della profezia che annunciava la fine del mondo? Ecco, la scena che interesserà questo episodio è la seguente:

 

“Il raggio di luce sarà spezzato e il Corvo a cavallo del mare dovrà l’oscurità sacrificare”

 

dove possiamo riconoscere subito Lugh nel corvo (un altro dei nomi coi quali viene chiamato) e Enbarr, il suo fido aiutante, nel cavallo del dio del mare.

 

Lugh, così come Seth, è un personaggino davvero interessante, sembra quasi che i più derelitti abbiano conquistato il titolo di salvatori dell’umanità, quando a malapena sarebbero in grado di salvare loro stessi. Lugh è stato privato della sua invincibile lancia, spezzatasi durante l’ultimo combattimento (che lo ha visto fra i vincitori del torneo) e questa mancanza lo prostra al pari della mancanza di un arto; si trascina ubriaco nei bar di Friburgo, narrando le sue antiche gesta ad un pubblico di compagni di bevute che lo scherniscono.

 

“Lùgh Làmfada aveva perso la sua lancia e, assieme ad essa, i propri poteri”

Melanie è una ragazza dai capelli fulvi, bellissima, ma segnata da gravi quanto inspiegabili problemi di salute che la affliggono dalla più tenera età.

 

“Nemmeno un faro avrebbe potuto diradare l’oscurità che mi stava divorando un morso alla volta”

 

Abbandonata dai genitori incapaci di gestirla, cerca di sopravvivere ballando in un locale di lap dance e arrotondando “compiacendo” i clienti.

Quando gli attacchi di Melanie si presentano il dolore è tale che anche i farmaci possono a stento alleviarlo, e così si è rifugiata nella preghiera, provando ad invocare ogni dio in grado di aiutarla, e l’unico che l’abbia sempre ascoltata e confortata è stato proprio Lugh.

 

“Dio del sole, della luce, della fertilità e del raccolto estivo, colui che è abile in tutte le arti”

 

Il frammento dello scudo che Atena ha donato ai quattro eroi, lo indirizza proprio da Melanie: sarà lei la sua compagna nella lotta contro i Distruttori che stanno devastando l’Europa?

 

Il primo incontro fra Lugh e Melanie non è dei più sereni, si trovano da un momento all’altro sotto attacco dei mostri e la ragazza, svenuta a seguito di uno dei suoi malesseri, ma rivelando di essere anche un’arma inconsapevole, verrà portata in salvo dall’aitante dio sotto mentite spoglie.

 

Lugh dovrà cercare di conquistarsi la fiducia della ragazza che si trova da un momento all’altro ad essere strappata alla sua, seppur miserabile, vita

 

“non puoi tornare alla tua vita di prima. Non esiste più un prima”

 

Melanie si renderà ben presto conto che la situazione è fuori controllo: i mostri stanno prendendo il sopravvento minacciando il mondo.

 

“Un mondo che stava avendo un piccolo assaggio dell’oscurità che mi fagocitava giorno dopo giorno. Umanità, benvenuta nel mio inferno.”

 

Ma dal momento in cui Lugh ha posato gli occhi su quella piccola umana, il suo istinto di protezione ha subito un’impennata (beh non solo quello!), e Melanie si sentirà accudita come mai in vita sua.

 

“Non aveva fatto altro che prendersi cura di me dal primo istante”

Fra mostri, druidi, corse in moto per l’Europa, accompagneremo Lugh e Melanie verso il destino del mondo dove (piccola chicca) scopriremo che diverse località, a lui sacre, portano il suo nome.

 

Che dire dei personaggi? Ok Melanie è bellissima, tosta e sensuale, Lugh è un dio celtico che alza la temperatura solo con la sua presenza, ma vogliamo parlare di …Enbarr?

Ho A-DO-RA-TO l’ironia di questo cavallo mitologico, esattamente come ho amato Nuru nel primo volume. La presenza di una spalla sagace e brillante è il marchio di fabbrica, ad ora, di questa serie. Le frecciatine che Enbarr e Lugh si lanciano sono meritevoli di uno spettacolo di cabaret!

“Ho il diritto di mettermi in pensione!Non c’è mica scritto il tuo nome sul mio cu!o[…] Vai a fare in fieno, Lugh.”

Quando si decide di creare una saga a più mani, c’è sempre il rischio che un autore brilli più di un altro; in questo caso fra primo e secondo volume della serie ho trovato una continuità fluida dello stile narrativo, sempre doppio pov e la stessa caratteristica che mixa adrenalina, ironia e tensione erotica. La bellissima scoperta di un’autrice che non conoscevo ma che balza automaticamente nella rosa delle mie preferite.

 

Quindi se cercate un urban fantasy di azione, con pennellate di umorismo ed erotismo ed interessanti riferimenti mitologici, avete trovato la serie giusta!

 

Per i contenuti a sfondo sessuale si consiglia ad un pubblico adulto.

Anna

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