Recensione “Il segreto di Charlotte” di Katharina Fuchs

 

 

 

Germania 1914. Anna ha quindici anni e sta per iniziare il suo apprendistato come sarta in una regione a est di Berlino. Intanto Charlotte, figlia di un proprietario terriero, viene introdotta in società a Lipsia dalla zia. Nessuna delle due ragazze sa che presto incontrerà il vero amore. Ma come un temporale che si addensa all’orizzonte, ci sono due guerre che si preparano a stravolgere il mondo. E presto gli eventi si abbatteranno sui destini, diversi ma paralleli, delle due ragazze. Anna, lavorando duramente, proverà a superare un rimpianto che le divora il cuore. Charlotte, invece, conoscerà presto il vero significato della parola sacrificio per imparare ad apprezzare le piccole gioie che, anche nei momenti più bui, popolano la vita. Le due donne si incontreranno per la prima volta nel 1953 a Berlino, per celebrare il matrimonio dei loro figli. Unite dallo stesso dolore, troveranno conforto l’una nell’altra. In un affascinante ritratto della società tedesca dal 1914 al 1953, Katharina Fuchs racconta la straordinaria storia di due donne, le madri dei suoi genitori.

Due donne, due vite, una guerra da combattere, una guerra che distrugge, separa, rinnova e toglie vite. Due mondi opposti, un unico legame alla fine, i figli.

Due nonne, madri, mogli, figlie… Anna e Charlotte con un fardello sulle spalle, una vita vissuta a metà, un cuore sofferente, tristezza, sofferenza per quegli amori mai vissuti a pieno, bugie che gravano si quei ricordi sbiaditi dal tempo.

E’ stato uno di quei libri dove non vivi la guerra ma la respiri, la condanni per via indiretta, da civile, da madre e moglie, da sognatrice e lavoratrice, da ribelle, povera o ricca.

Un libro che non dà spazio alle seconde possibilità, ma che adegua il cuore a quel suo spazio limitato e a quella vita vissuta a metà.

Due donne che nel loro percorso, che nella loro vita non si sono mai incontrate, ma che solo alla fine sanno e capiscono che il loro percorso è stato irto e simile.

L’ho amato? Di più. L’ho acquistato cartaceo per averlo lì sempre a disposizione.

Le generazioni si accavallano, i sentimenti sbiadiscono, nascono, si rinnovano, si nascondono eppure reggono fino alla fine.

“A volte ho avuto la sensazione di aver sprecato metà vita. – Non abbiamo sprecato nulla. Abbiamo vissuto molto più di due vite a metà.”

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