Recensione “Il problema è Mister Darcy” di Paola Servente

 

 

 

Mister Darcy non esiste e non è mai esistito. Mia è stufa di sentirselo ripetere. Desidera vivere un amore profondo, forte, vero… Che cosa c’è di tanto sbagliato? Dopotutto, per una giovane e brillante cardiologa italiana, appena trasferitasi a Londra, è normale sognare un po’ di romanticismo. E anche se non ha quasi nulla in comune con le graziose protagoniste dei suoi libri preferiti, Mia è determinata a non accontentarsi in amore: l’uomo giusto è lì fuori da qualche parte ad aspettarla.

Adam è un cardiochirurgo molto affascinante, immaturo quanto irresistibile. Lo sanno bene le colleghe, le infermiere, le specializzande… A dirla tutta, lo sa l’intera Gran Bretagna, perché si dà il caso che sia anche di nobili natali e compaia sulle riviste scandalistiche con una certa frequenza. Chi meglio di lui può insegnare a Mia qualche trucchetto per far capitolare il principe azzurro? Peccato che si diverta a punzecchiarla, facendole saltare i nervi a ogni occasione. Tra pazienti irrequieti, cuori da curare, continui battibecchi, lezioni di malizia e balli ottocenteschi, chissà che anche per Mia non arrivi finalmente il tanto atteso “lieto fine”.

La Servente è una di quelle autrici che la ami e basta, ogni sua storia è un pieno di ironia e di romanticismo, e se poi c’è Mister Darcy presente, seppur follia è un colpo ben riuscito.

Noi ragazze amanti del genere, sognare il primo amore e paragonarlo ad ogni protagonista di cui leggiamo è semplice routine, se poi la protagonista lo sogna e lo usa come metro di paragone è proprio una cara nostra amica.

Mia è una promettente cardiologa italiana che accetta un contratto a tempo determinato nella terra della sua amata Jane Austen, troverà anche il suo Mister Darcy?

Il donnaiolo Adam, Dr Duca, affascinante e immaturo le darà quella favola inaspettata ma…

Scopriamolo!

La protagonista è “simpatica, disastrosamente sincera, intelligente. Ambiziosa ma leale. Romantica e antiromantica al tempo stesso”, non è il suo tipo eppure qualcosa scatta.

E se Mister Darcy vestisse i panni di uno stupido, ritardato e immaturo?

L’ironia e le sagaci battute tra i protagonisti sono lo spasso di ogni libro della Servente, quei battibecchi e quelle lezioni di seduzione lo rendono un libro gustabile e leggibile in men che non si dica.

ELEONORA

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *