Recensione “Il principe triste” di Thea Bricci

trama

Il destino regala a Denis splendidi tratti efebici e androgini, ma una situazione famigliare sfortunata, segnata dalla morte prematura dei genitori. Il ragazzo trova nella droga e nell’amore per la musica l’unico modo di soffocare il dolore, finendo per oltraggiare il suo dono, facendosi merce, vendendo il proprio corpo al miglior offerente, finché un facoltoso amante, cultore di arte classica, trovando in lui l’incarnazione di un ideale di bellezza, gli regala affetto e la possibilità di una vita più agiata.

Quando, tuttavia, giunge il vero amore, Andrea, il giovane leader di una rock band, Denis deve fare i conti con nuove struggenti sensazioni, che rischiano di ricondurlo nell’abisso da cui era faticosamente uscito.

recensione

Denis è bellissimo, giovane, e studia musica al conservatorio, potrebbe avere una vita piena, brillante ed invece è tutto il contrario. Da quando la madre è morta prematuramente e il padre ha iniziato a bere sperando di lenire il dolore e si è accompagnato con una donna odiosa, Denis ha deciso, forse inconsapevolmente, di annullarsi. Ha lasciato la scuola, la musica, sua unica e grande passione, ha iniziato ad assumere droghe e per procurarsi i soldi necessari vende il proprio corpo per strada.

Diciamo che l’introduzione al romanzo non fa ben sperare nel classico amore impossibile, nei palpiti della passione o nell’amore stucchevole da favola. No, fin da subito il lettore è catapultato nel mondo sporco e deviato che Denis è costretto a frequentare tra spacciatori violenti e senza scrupoli e uomini desiderosi di abusare di lui credendosi padroni del suo corpo solo perché sborsano fior di quattrini.

L’autrice è molto brava nel far vivere le atmosfere cupe degli ambienti che frequenta Denis così come nel descrivere il suo animo smarrito e alla deriva, al punto che il lettore vorrebbe consolare questo povero ragazzo solo e disincantato.

A questo punto la vita del protagonista subisce dei cambiamenti in meglio: tolto dalla strada passa prima in un locale, e dal locale alla villa di un ricco uomo d’affari, personaggio colto ed interessante, filantropo ed estimatore della musica e delle bellezza, che si invaghisce di lui al punto da portarlo perfino in casa propria, dove entrerà in contatto con la moglie e il figlio di quest’ultimo causando gelosie e dissapori. Tuttavia la felicità e la serenità per Denis sono ancora lontane.

In tutto questo il ragazzo sembra rimanere nella sua bolla di sofferenza, quasi di indifferenza alla vita e al dolore che l’accompagna, tanto che ben presto gli viene affibbiato il soprannome di ‘principe triste’, che gli si addice perfettamente. Niente sembra scuoterlo, niente dargli la voglia di cambiare, di raddrizzare la propria esistenza ed emergere dallo squallore nel quale si è rifugiato. Il cuore del lettore palpita per lui, spera in un evolversi delle vicende a suo favore, o almeno prega affinché Denis trovi dentro di sé o nell’amore per la musica una chiave per decidere di cambiare strada, ma invano. Per buona parte del romanzo assistiamo al suo lasciarsi trasportare dagli eventi e dalle persone che incontra. Sempre gentile, sempre disponibile, sempre gregario e mai protagonista, nel bene e nel male.

Poi arriva Andrea. Ragazzo di campagna di umili origini con un sogno nel cassetto e tanta voglia di realizzarlo. Lui e la sua rock band ci provano, lottano e ci riescono. Emergono dal nulla e vogliono sfondare. Per Denis l’incontro con Andrea è come una boccata d’aria fresca, la prima da quando era bambino, o forse la prima da sempre, in assoluto. Un amore a prima vista, una tensione l’uno verso l’altro, vera, intensa.

La passione scoppia e fa palpitare entrambi i ragazzi, dopo anni di sesso a pagamento Denis può sperimentare cosa significhi fare l’amore e finalmente anche il lettore intravvede la luce in fondo al tunnel e spera nel miracolo, ma altri e nuovi problemi lo faranno sudare fino alla fine di questo bel romanzo d’amore e di vita vera.

La scrittura è raffinata e ricercata, mai banale e ricca di riferimenti culturali, dall’arte alla mitologia, dalla filosofia alla musica, che rendono il lavoro sicuramente più maturo e denso di contenuti dando anche la possibilità a chi vuole di approfondire certi argomenti classici ormai dimenticati o mai approcciati, senza tuttavia appesantire la lettura che è scorrevole e piacevole in ogni sua parte. Cariche le descrizioni degli ambienti al punto che può sembrare quasi di vederli con i propri occhi e molto accurate ed erotiche le scene di sesso, sia quelle prettamente di “lavoro” sia quelle più frizzanti di amore fra i ragazzi.

 Sensualità: cuori5

Recensione: cece

Editing: mandy

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