Recensione “Il primo cavaliere” Le streghe di Villacorta #6 di Laura Fiamenghi

 

Lui: Adam, il Primo Cavaliere di Offlaga, tanto prode quanto libertino. Il peggior individuo di cui una ragazza possa incapricciarsi.
Lei: Rebecca, una giovane dama di nobili natali dalla condotta ineccepibile. Il suo sogno più grande? Sposarsi con Adam delle Langhe, il suo primo amore. Peccato Adam sia assai poco interessato al matrimonio e odi Rebecca con tutto se stesso.

 

 

Sesto volume della saga “Le streghe di Villacorta”, uno spin-off avente come protagonisti due personaggi ben noti: Rebecca, figlia della prima dama di corte e amica intima di strega Elisa, e Adam, primo cavaliere di Etan di Offlaga.
Questo romanzo è autoconclusivo ma, in questo caso, aver letto (divorato avidamente si può dire?) gli altri volumi della serie, ha dato un senso di completezza perché si è a conoscenza di tutti i risvolti, le situazioni e i personaggi coinvolti.
Dopo aver avuto assaggi di relazioni “esotiche” (strega-umano, stregone- demone, demone- demone, strega-drago e semistrega-orco) qui ci troviamo davanti a una “normale” relazione fra umani, che poi vissuta a Villacorta tanto normale non potrà mai essere perché lì si fa colazione con pane e magia!
Innamorati sin da ragazzini, Adam e Rebecca non danno più seguito alle loro promesse infantili di convolare a nozze. Qualcosa li ha allontanati…
Adam è diventato primo cavaliere di Offlaga: un “bastardo” arrivato a una posizione di potere solo grazie al suo impegno e sacrificio; le donne impazziscono per lui e ha la fama di sciupafemmine, tranne quelle dai capelli fulvi, perché gli ricordano troppo colei che gli ha spezzato il cuore.

Rebecca, la rossa, aiuta la madre nella gestione del castello di Villacorta e, ogni volta che Adam viene in visita, il suo cuore manca un battito, mentre la gelosia la divora vedendolo appartato con una servetta diversa ogni volta.
Quando decide di dare una svolta al destino ingannandolo con un sortilegio, le cose cambiano radicalmente, ma il senso di colpa la farà dubitare di aver fatto la scelta giusta.

Fra feste, duelli, incantesimi e rapimenti, rimaniamo col fiato sospeso in attesa del lieto fine.

È stato interessante riprendere i fili di tanti discorsi accennati ne “La tredicesima strega” e vederli sviluppati qui, conoscere meglio Rebecca ma, soprattutto, quel gran pezzo di manzo di Adam! Doppio pov per entrare meglio nei pensieri dei protagonisti, sesso bollente come Laura sa raccontare senza essere volgare, il romanzo include i vari personaggi delle altre storie facendoli diventare validi supporti alla trama.
Non è un mistero che io adori ogni uscita di questa autrice, le sue opere sono garanzia di 24 ore di lettura ossessiva senza poter staccare gli occhi dalle pagine, per poi sentirsi inevitabilmente in astinenza.
Ottimo lavoro Laura, attendo il prossimo!

 

firma Anna

firma Claudia

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