Recensione “Il Pedone” di Skye Warren

 

 

 

 

 

Il prezzo della sopravvivenza…

Gabriel Miller è entrato nella mia vita come una tempesta. Ha abbattuto mio padre con una gelida vendetta, lasciandolo senza un soldo in un letto d’ospedale. Ho lasciato il mio college privato femminile per prendermi cura dell’unica famiglia che mi sia rimasta.
C’è solo una cosa che potrà salvare la nostra casa, una sola cosa di valore che mi sia rimasta.
La mia verginità.

Un’asta proibita…

Gabriel appare a ogni svolta. Sembra trarre piacere nel vedermi cadere. In altre occasioni, è l’unica gentilezza in un brutale mondo sotterraneo.

Ma sta giocando un gioco più complesso di quanto io sappia. Ogni mossa ci avvicina, ogni segreto ci allontana. E, quando il pezzo finale verrà mosso, solo uno di noi rimarrà in piedi.

Ogni pedone è una potenziale regina. Questa storia, anche se già sentita, è piena di colpi di scena e riesce a tenere incollato il lettore. Avery è la classica figliola viziata, che vive sotto una campana di vetro, bei vestiti e college privato. Il padre viene accusato di frode e dichiarato colpevole. Ora è costretto a letto, a seguito di un pestaggio, e la nostra Avery per non perdere anche la casa sarà costretta a chiedere aiuto ad un usuraio. Gabriel non è sicuramente il tipo di uomo che una madre desidera nella vita della figlia, Avery è terrorizzata da lui, ma anche attratta come una calamita. Avery è rimasta sola, non ha più amiche, anche il fidanzato si è allontanato, Solo l’oscurità le restituisce lo sguardo. L’unica cosa che le resta è la sua verginità, sarà costretta a venderla ed umiliarsi per pagare le cure mediche del padre. Avery e Gabriel incrociano la loro storia in un susseguirsi di emozioni che mi auguro e non vedo l’ora di capire nel secondo libro.

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