Recensione “Il nostro oceano per sempre” di Kate Stewart

 

 

 

La prima volta che ho incontrato Ian Kemp davanti alle scintillanti acque blu di St. Thomas, avevo sei anni e insieme a lui ho passato l’estate più indimenticabile della mia vita.

Con lui ho assaggiato i dolci più buoni che abbia mai mangiato, mi ha insegnato a nuotare e ad accettare le mie debolezze.

Rivederlo, così abbattuto, l’ombra del ragazzo di un tempo, è stato un vero shock, tanto che all’inizio non l’avevo neppure riconosciuto. La rabbia e l’angoscia lo divorano e sono così forti da fargli rifiutare anche solo un sorriso da parte mia.

Abita nella casa accanto, gemella della mia, ma potremmo anche essere su due pianeti diversi.

Io confido in St. Thomas però, perché quest’isola è magica e lo so che può donare la pace a chi ci viene per cercarla. Per me è stato così, quando sono scappata qui un anno fa.

Ian ed io forse non siamo tanto diversi. Entrambi siamo vittime della vita. Entrambi abbiamo deciso che quest’oceano poteva aiutarci a ritrovare l’equilibrio e la pace.

Ma forse, per cessare di essere zattere alla deriva, dobbiamo solo imparare a tenderci la mano.

Da una vita movimentata a New York alla costa di St Thomas, la calma dell’oceano, le sue acque cristalline e la pace di un’esistenza senza fretta, senza scadenze, senza attacchi d’ansia.

Koti si rifugia, dopo l’ennesimo attacco di panico, nella sua spiaggia fatta di ricordi, un cottage tutto da vivere e un lavoro dal quale trae lo stretto necessario per sopravvivere.

Ritorna nei suoi ricordi e con loro arriva anche il suo primo amore, Ian.

Ian scappa da scomode verità, da illusioni e un cuore infranto, da una famiglia disintegrata e da troppi ricordi che lo perseguitano.

L’incontro sulla spiaggia, un tempo il loro parco giochi, decreterà l’inizio di una nuova avventura.

A distanza di molti anni, quei piccoli ed impertinenti ragazzini si ritrovano alle prese con i loro demoni e verità svelate che fanno male.

Una lettura semplice, seppur la lunghezza in alcuni tratti l’ha penalizzata, ma l’esposizione è stata lineare, scorrevole e intrigante.

I protagonisti sono stati a portata di mano, il loro dolore, le loro cicatrici, quel dolore sordo dei ricordi e un presente difficile da fronteggiare.

Una perenne corsa per la perfezione, una malattia che conta ormai 1 su 10 di persone affette, paternità e tanto amore.

Un accento sudafricano in un ragazzo texano, occhi blu oceano e tante emozioni da vivere.

Partito alla stregua dell’ironia il romanzo lentamente volge nel drammatico e nel suo lato romantico, tutto ciò l’ha reso imperdibile e da leggere assolutamente.

ELEONORA

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