Recensione “Il mio protettore” di Margot Scott

 

Grace
L’incendio mi ha portato via tutto.
Sono rimasta orfana e senza casa, il patrimonio della mia famiglia bloccato in un fondo fiduciario che non posso toccare fino al mio compleanno. Non sapevo cosa aspettarmi quando il fratellastro di mio padre, il mio nuovo tutore, venne a prendermi.

Bello, imponente, tormentato. Aidan è l’opposto del mostro pieno di rabbia che mi ha cresciuta. Ma presto scopro che forse i due fratellastri che tanto si sono odiati e che non hanno sangue in comune, rappresentano due facce della stessa e identica sporca medaglia.

Ho spiato dietro le porte e sbirciato attraverso le tende. Ho visto cose che non avrei dovuto vedere, cose che mi hanno fatto accelerare le pulsazioni.
Cose che vorrei disperatamente venissero fatte a me.

Aidan
I miei desideri non sono convenzionali.
Grace è troppo pura e innocente per le cose che farei al suo corpo inviolato. Eppure una parte contorta di me desidera vedere come starebbe in ginocchio, legata con il cuoio, con la sua pelle setosa che porta i segni che le ho inferto.

Ma non devo violare le regole che mi sono imposto quando l’ho presa sotto la mia protezione.
Come suo tutore, infatti, ho il compito di tenerla al sicuro e assumo questa responsabilità alla lettera fin dal primo momento che i miei occhi vogliosi si posano nei suoi, innocenti. Eppure i devastanti segreti che porto con me si rifiutano di rimanere nell’oscurità.

Questo amore ci brucerà vivi, ma camminerò nel fuoco piuttosto che lasciare che le fiamme tocchino la mia piccola.

 

Da tanto non leggevo libri che trattassero BDSM, me ne ero dissociata  dopo averne letti troppi perché,  a lungo andare, le stesse cose trite e ritrite annoiano; dopo il  boom della serie “Cinquanta Sfumature” c’è stato infatti  un susseguirsi di storie copia e incolla.

Quindi partiamo dal presupposto che non è un argomento nuovo né originale, la tipologia dei protagonisti è  “nota” ma l’autrice ha inserito elementi “strategici” tali da catturare l’attenzione del lettore, inglobandolo nella storia.

Le sensazioni scaturite dalla lettura sono diverse, dal dolore iniziale per la perdita dei genitori da parte di Grace e il suo passato che lentamente verrà fuori, allo stupore della sua iniziazione al mondo BDSM.

Non è il mio sottogenere preferito, non riesco a concepire i ruoli da dominatore e sottomessa o schiava (passatemi il termine), ma devo dire che il libro mi ha suscitato emozioni positive e mi ha condotto in quel mondo in punta di piedi, portandomi poi all’amore assoluto.

In tutto questo si parla anche della differenza di età fra i protagonisti che, nello specifico, ha la sua importanza; lei è orfana e verrà presa in carico dal tutore che la porterà nel mondo, quindi è un viaggio alla scoperta di un dolore che verrà elaborato sotto diversi punti di vista, portandolo poi al piacere.

A distanza di anni ritrovarsi alle prese con queste storie è stato un piacevole ritrovarsi.

Scorrevole e ben strutturato il libro merita la lettura e chi lo sa se i lettori preferiranno avere un Aidan focoso nella loro stanza.

 

 

Anna

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