Recensione “Il mio nome è Eva” di Suzanne Goldring

Evelyn Taylor-Clarke è seduta sulla sua sedia alla Forest Lawns Care Home, una casa di riposo nel cuore della campagna inglese, circondata dagli altri residenti. Sarebbe facile scambiarla per un’anziana confusa, ma il suo rossetto è applicato alla perfezione, i bottoni sono allacciati nel modo giusto e la sua mente è molto più acuta di quanto lei stessa sia disposta a mostrare. Perché Evelyn è una donna con dei segreti. Evelyn ricorda ogni cosa. Soprattutto non dimentica la promessa fatta all’amore della sua vita, l’impegno di scoprire la verità sulla missione che ha portato alla sua morte… Quando Pat, la nipote di Evelyn, trova in una vecchia scatola di biscotti la foto di una bambina con una palla rossa e un passaporto con un altro nome, decide di andare a trovare la zia, per farle alcune domande. E così Evelyn viene trasportata di nuovo in un luogo della Germania conosciuto come “il villaggio proibito”, dove una donna che si faceva chiamare Eva osò addentrarsi tra i prigionieri stremati per trovare l’uomo che aveva giocato con la vita di suo marito…

 

 

Machiavellico e complesso, il libro si presenta in tutta la sua maestosità.

Un libro che non riesco a catalogare in un genere specifico: ha i suoi bei misteri, un passato da scoprire tra lettere al suo amato marito e ricordi confusi di una vecchietta nella Forest Lawns Care Home.

Evie, Evelyn Taylor-Clarke nel presente, una spia nel passato, assegnata al centro Bad Nenndorf dell’unità britannica; una semplice vecchietta stonata con ricordi confusi nel presente.

Una vendetta da portare a termine, in ricordo di quell’amore. “Con tutto il mio amore, mio adorato, e una caterva di baci, la tua Evie.”

Quattro decenni a indagare, perlustrare, fiutare, scoprire, osservare per poi…

Un animo fragile e gentile che si trasforma per amore, che si fortifica nelle avversità, che riesce ad abbandonare l’amore più grande per una donna.

Sola, con solo i ricordi a farle compagnia e quella verità che pesa come un macigno.

Avremo le sue performance da Oscar, e tra sorrisini compiaciuti tra complici, una verità da confessare, la pazzia che offusca il tutto, ricordi incancellabili e difficili da dimenticare e la sua routine creata per stabilizzare, leggeremo questo libro che, a mio avviso, è un puro capolavoro.

Una lettura avvincente, con la giusta dose di suspense e quel filo “romanzato” che non guasta di certo.

 

firma Claudia

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