Recensione “Il lato buono della luna” di Dora L. Anne

 

Cosa succede quando i fantasmi del passato riemergono all’improvviso, prendendo a calci la porta del cuore? È quello che succede a Myra, attrice di teatro newyorkese pronta a prendersi una pausa da tutto. Pausa dal lavoro. Pausa dall’amore. Pausa dalla sua intera vita. È un testamento a imporle di tornare nella città natale, la stessa da cui è fuggita molti anni prima, vittima delle continue prese in giro dei compagni di scuola. Adesso è cresciuta. Non è più la timida adolescente di allora, quella che temeva di aprire bocca per colpa dei chili di troppo o dei capelli in disordine. Il suo corpo è cambiato, la sua mente pure. Tanto che nessuno dei vecchi “amici” la riconosce; neanche il fratello della sua nemesi, Aris Tanner, ora sindaco di Cold Spring nonché vicino di casa. I loro scontri sono all’ordine del giorno, sempre più accesi, ma ben presto l’attrazione viene a galla, aprendo un varco tra i sentimenti d’odio. Si può concedere il perdono, quando in passato si è sofferto tanto? Il cuore conosce strade tortuose per raggiungere la pace, basta fare il primo passo e imboccarle. Almeno fino alla prossima, maledetta bugia.

 

In questo romanzo sono tutti troppo maleducati.

Da una parte capisco Myra, la sua paura di tornare dove le è stato fatto molto male, dove tutto ciò che aveva veniva schiacciato sotto pesanti parole e non solo. Sente che l’unico modo di rapportarsi con chi non ha fatto niente per aiutarla in quegli anni, è quello di difendersi e lo fa attaccando.

Il modo di Aris di trattare gli altri non mi è affatto piaciuto e no, in questo caso non ha proprio scusanti, è solo un gran maleducato. Gli amici vengono trattati male, ma questi sono ormai abituati a lasciar correre… Ma un bel “Vai a quel paese” detto in modo meno carino di così non lo dice nessuno?

 

Non mi piace questa modalità di caratterizzazione perché è come se giustificasse il trattar male gli altri perché si è così. No. Non va bene.

 

Pur avendo impiegato pochissimo tempo a leggerlo, non mi ha fatto impazzire. La scrittura è scorrevole ma ci sono troppi dilungamenti, la storia è carina, nonostante pecchi di originalità.

 

Quello che mi è piaciuto è il rapporto tra i protagonisti e i rispettivi migliori amici, Beth e Jack, sempre presenti, grandi sostenitori dell’altro, rappresentano le verità scomode che solo chi ha il loro ruolo può svelare.

Mi è piaciuto il fatto che la protagonista abbia preso le redini della propria vita, nonostante ciò che ha subito da ragazzina, anche grazie al sostegno della nonna, figura che avrei voluto conoscere meglio durante la lettura, ma che si capisce fosse un personaggio in grado di alleviare il dolore di Myra.

 

 

firma Claudia

Loading

La nostra votazione
Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *