Recensione “Il criminale” di Julia Sykes

 

 

 

Non posso permettermi alcun errore. Quando lavori per l’FBI, gli errori costano delle vite.

Fare una retata nel locale Decadence per traffico di droga è la chance per dare prova di me. E non permetterò a nessun uomo Dominante di distogliermi dal mio obiettivo, nemmeno a Derek Carter, il proprietario del locale, sexy come il peccato.

Devo tenerlo vicino così da scoprire i suoi segreti, ma tenerlo vicino al mio corpo mentre mi proteggo il cuore si sta dimostrando più difficile di quanto potessi immaginare.

Un libro che del BDSM ne fa un’arte, uno stile di vita, una pratica da amare e soprattutto da imparare.

Diciamo che se odi le pratiche del bondage, gli scambi di coppia o la libertà sessuale, in questo libro le inizi a capire, a concepirle e dare loro un senso.

Mi è piaciuto soprattutto perché non è volgare, ma solo atto a spiegare e a farti entrare in questo mondo fatto di Dom e Sub, di “Si master” o relazioni Kinky, Shibari e roba varia.

Mi è piaciuto perché c’è sotto una storia di fondo, un poliziesco moderno, una storia che non cade nel volgare e nel cliché.

Una donna dell’FBI che, per le indagini, entra sotto copertura in un locale particolare di nome Decadence, si imbatte nel proprietario e scopre la sua vera natura nell’ambito sessuale.

Lei che, da sempre, rifiuta l’etichetta di “sottomessa naturale”, dovrà fare i conti con i brividi del corpo che non rispondono più a lei, ma solo al “Signore”.

“Ti spingerò verso i tuoi limiti. E tu accetterai ciò che ti darò, perché ti fidi di me.”

Riconquistare la stessa fiducia che verrà a mancare, sarà la nuova sfida e la soluzione a tutti i loro guai.

Complimenti veramente, anche il finale è da brivido e il semplice ti amo non porterà all’altare, con rose e cuori, ma solo alla consapevolezza di appartenenza e di rispetto dei ruoli.

“Resta con me. È un ordine. Ti amo, Sharon. Mi senti? Ti amo, cazzo. Non osare lasciarmi.”

Ottimo.

firma Claudia

 

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