Recensione “Il bacio sulla fronte” di Sara Bontempi

 

 “Il bacio sulla fronte” è un romanzo che narra delle domeniche trascorse dai nonni durante gli anni Ottanta e Novanta, un periodo in cui la domenica era ancora considerata un giorno di riposo interamente dedicato alla famiglia e al relax. La storia si svolge nel contesto di una famiglia numerosa che ogni domenica mattina si riunisce presso il Capannone, il soprannome affettuoso per la casa dei nonni, immersa nei boschi. L’autrice, un membro della famiglia Urrico, decide di raccogliere le storie e gli aneddoti di queste domeniche straordinarie in questo libro, con l’obiettivo di preservarle e condividerle con chi non crede che un periodo così meraviglioso, senza smartphone o Netflix, sia mai esistito.

 

In questo libro si parla di un amore immenso, fatto di ricordi, piccoli gesti, foto e  pranzi in famiglia, di cugini che scorrazzano tra i prati e dei nonni, un cuore grande per il troppo amore.

Mi sono ritrovata emozionata ad ogni flash di ricordi, commossa nel leggere di quei pranzi della domenica con così tante persone a godersi il presente.

Tempi andati, ahimè.

“Un’epoca i cui la domenica mattina avevamo un solo scopo: raggiungere il Capannone e gustare e crocchette di patate appena fritte della nonna…”

Io adoravo i pranzi della domenica, quelle feste con i miei dodici cugini, il gioco dell’elastico o la scaletta, il creare con la creta a ridosso del fiumiciattolo in campagna dei nonni, il famoso “carrozzone” e le nostre ginocchia sbucciate, il profumo del sugo della nonna e la salsiccia con le patate nel pentolone di terracotta.

Sara mi ha fatto rivivere in queste poche pagine i miei dolci ricordi, il profumo dei nonni, le urla di gioia di noi piccoli mentre giocavamo.

Il forno a legna sempre acceso e pronto per qualsiasi prelibatezza, la stufa di ghisa con il pentolone dell’acqua sempre calda.

Sono ricordi dolci e gioiosi, a tratti anche tristi per le persone che non ci sono più.

Un pezzo di vita raccontato che mi ha lasciato la quiete nel cuore e la voglia di crogiolarmi ancora un po’ nei ricordi.

 

 

Anna

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