Recensione “Il bacio della Bestia” di Nina Talvi

 

Gabriel Cavendish ha una sola certezza nella vita: odia le streghe.

Quando però scopre che la tomba di Oberon, occultata nella foresta della Lapponia finlandese, è stata presa di mira dai Berserker, non ha altra scelta che collaborare proprio con una di loro.

Come tutte le Sussurranti, Ava è specializzata nell’erigere barriere di protezione. Quando il più odioso dei figli di Caino le chiede aiuto, è costretta ad accettare. L’odio che prova verso Gabriel, colpevole di aver ucciso centinaia di streghe, è paragonabile solo al terrore che lui la tocchi. Infatti, Ava è anche una Guaritrice Carnale e non può entrare in contatto con la pelle di un uomo senza cadere vittima di strazianti allucinazioni.

Mentre i due lottano contro il tempo per impedire a Caino e ai suoi seguaci di accedere alla tomba, sono costretti a condividere gli stessi spazi. E, per Ava, sarà sempre più difficile portare a termine la missione che, in caso di fallimento, le costerà la vita: uccidere lo Sterminatore Gabriel Cavendish.

 

Sullo sfondo paesaggi incontaminati finlandesi, tra fate, streghe e negromanti la storia si dipana con ironia, passione, adrenalina e a tratti anche dolcezza.

Secondo volume della serie, dopo aver letto il primo non potevo certamente perdermi il secondo; non è il mio genere questo è stato appurato, ma questo fantasy mi ha rapita fin dalle prime battute.

Scritto egregiamente riesce a catturare l’attenzione del lettore, i paesaggi da mozzare il fiato, la scrittura è accattivante, le sfumature dell’urban fantasy lo rendono intrigante.

Il romanzo è traslato ai giorni nostri, quindi vedremo queste creature fantastiche in tempi moderni, Gabriel è lo sterminatore, odia le streghe, fu creato insieme ai suoi due fratelli da Caino per distruggere e sterminare le streghe o chi potesse ostacolare i suoi piani.

A seguito della liberazione di Caino, Gabriel è costretto a chiedere aiuto a una strega, Ava, lei è una strega sussurrante, solitaria e sfacciata.

Ma si sa che tra odio e amore…

La storia merita anche per i non amanti del genere, ci saranno situazioni molto dolci, dove la lacrimuccia è d’obbligo e altre ironiche con Elias.

E poi, diciamocelo, l’autrice ha saputo creare con le sue parole l’atmosfera giusta, dare vita davanti agli occhi di noi lettori immagini nitide, sembrava di essere proprio lì accanto a loro negli inferi.

 

 

Anna

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