Recensione “I RUMORI DEL CUORE” di RACHELE VESTRI

 

 

 

Dopo anni di battaglie combattute con la mamma, Sebastiano Ferraro ha quasi vinto. È un non udente che conduce una vita normale. Frequenta la facoltà di psicologia, è amatissimo dalla famiglia, dagli amici , dalle ragazze, e vive nella sua Verona una rassicurante routine, aggrappato a legami roccaforte che gli fanno da scudo. Ma non tutto è come sembra. La sua disabilità arreca disagio al mondo esterno.

Il misterioso effetto collaterale di un un intervento chirurgico all’improvviso cambia la sua rotta, portando una ventata di straordinario nella tanto agognata normalità. Dopo un periodo di scetticismo, infatti, il giovane deve fare i conti con un super potere che lo rende quasi eroico. Una violenta aggressione, tuttavia, lo defrauda dal magico dono e, il concatenarsi di eventi angosciosi, lo fa inciampare in uno sconforto che sarebbe forse senza rimedio… se una timida e dolce ragazza non si fosse insinuata nel suo cuore.

La dolcezza dell’autrice è disarmante, se all’inizio sembra una semplice descrizione della disabilità del protagonista, man mano che cresce e prende conoscenza con il mondo esterno Sebastiano rapisce il cuore del lettore.

Sordo dalla nascita, con una madre che ha fatto di tutto per poterlo portare a “parità degli altri”, vive la sua disabilità come una condanna, delineato per gran parte della vita come mostro, si innamora e lotta contro questi sentimenti.

E’ una escalation di emozioni, non esuberanti ma dolci e sublimi.

I personaggi secondari arricchiscono maggiormente il romanzo, l’invincibile madre Bianca, la sorella, Alex, il padre, Valeria, tutto ruota attorno a Sebastiano e al suo problema.

“La mia sordità è un grosso limite, Max! Non posso permettermi di avere storie importanti. Un giorno io sarò un peso. Per chiunque.”

Fuggire per non creare legami, tenere il cuore lontano dai sentimenti, ma sarà possibile per tutta la vita?

“Adesso sei tu che mi devi spiegare qualcosa. Perchè ti sei comportato così? Perchè scappi sempre? Perchè fingi di non vedermi?”

“Tu ascolterai e io camminerò.”

Un finale dove le lacrime scorrono ininterrottamente.

ELEONORA

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