«… I ricordi sono e restano ombre perpetue, a volte invisibili… ma basta un niente, un piccolo spiraglio di luce, dalla tenue fiaccola della memoria, per fargli riprendere subito forma e perché ti si riappiccicano addosso…» In questa storia lo sa benissimo Patrick Morgan, che dopo anni a fuggire da se stesso si ritrova a guardare in faccia un inquietante passato. Hypokrisis: racconto thriller dalle sottili sfumature horror.
Condensato in sole 80 pagine, questo thriller-horror mi ha messo quell’ansietta tipica del genere. Se poi fate il mio stesso errore di leggerlo subito prima di andare a dormire, l’ansietta diventa ansia vera e propria!
Non so cosa mi aspettassi, ma non quello che ho letto. È stato strano e intenso e affascinante. Sicuramente sarebbe stato molto meglio se il racconto fosse stato un romanzo vero e proprio. Ci sarebbe stato molto da dire, molto di più da raccontare, ma anche in poche pagine, l’autore è riuscito a veicolare il messaggio e a rendere un “semplice” racconto, qualcosa di più.
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