Recensione “Hunted” di Elle Grimmie

 

Dunken ha trentasei anni ed è un sicario, abituato a muoversi come un fantasma, lupo solitario che gelido come l’inverno, vive da ormai dieci anni nell’ombra.
Taylor è un giovane ragazzo di appena vent’anni, che ha avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
È possibile innamorarsi di un mostro?

 

È stato amore a prime righe con Dunken Wood, cioè già dalla descrizione di quelle nuvole di fiato caldo che fuoriescono dalle sue labbra sottili. Un uomo dall’anima nera, marcio fino al midollo, che si fa pagare per commettere un crimine, uno di quelli più efferati e crudeli, senza farsi tanti scrupoli. Sì, lo so, è politicamente scorretto, ma anche se l’autrice non è andata troppo a fondo sulle cause che lo hanno portato ad essere così (il lettore lo può solo supporre, e forse questa è una pecca), io me ne sono letteralmente innamorata. Di contro abbiamo Taylor Rain, un ragazzino spezzato, ferito nell’anima, che ha una fragilità dovuta all’abbandono dei genitori e ad abusi fisici, che colpisce il lettore come uno schiaffo in pieno viso. Nel corso della lettura però Dunken e Taylor cambiano: il primo si ammorbidisce, scioglie quel ghiaccio che aveva avvolto il suo cuore.

“E tu non sei una vittima, Taylor, sei il mio piccolo gioiello prezioso, così speciale, pieno di ombre.”.

Il secondo diventa più sicuro di sé.

“Puoi essere preda o predatore, tesoro mio, non farti braccare.”  

Per questo mi sento di fare i complimenti all’autrice perché ha caratterizzato talmente bene i due protagonisti da renderli pienamente reali. L’ambientazione, con quell’atmosfera cupa, l’alone di mistero che aleggia costantemente nell’aria, rende la trama ancora più accattivante. Una storia intensa che tratta temi importanti, che lo fa, però, con leggerezza, non andando troppo a fondo nei particolari, ma lasciandoli intendere al lettore. Ho apprezzato davvero tanto le scene intime perché sono dolci e delicate, piene di sentimenti inespressi a parole, ma con gesti di grande significato. Il metodo di scrittura usato dall’autrice non è il solito, sembra raccontato con una voce fuori campo, dal pov di entrambi i protagonisti, e, a volte, non c’è neanche uno stacco reale tra i due punti di vista. Intrigo, complotto, passione, vendetta, per questo breve libro, solo sei capitoli più l’epilogo, dalle tinte noir che risulta comunque coinvolgente e avvincente.

Quindi, tirando le somme, inutile ripetere che la storia mi ha preso già fin dalle prime parole… Assolutamente consigliata!

Alla prossima!

BARBARA M

firma Claudia

 

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