Recensione in anteprima “Hexmaker – Il creaincantesimi” di Serie: Hexworld #2 di Jordan L. Hawk

 

Un poliziotto austero e conservatore. Un ladro allegro e spensierato. Un milionario ucciso.

Il mutaforma volpe Malachi ruba per uno dei più grossi gruppi criminali della città di New York. Ma quando assiste all’omicidio di un milionario, l’unica persona che può tenerlo al sicuro è il dottor Owen Yates, incantatore forense della Polizia Magica Metropolitana… nonché lo stregone di Malachi.
Owen inorridisce nello scoprire che il suo famiglio è un rozzo ladro. E, ancora peggio, Malachi minaccia di scatenare i desideri più profondi del mago… desideri che Owen non può soddisfare, essendo destinato a un matrimonio combinato per solidificare la ricchezza della famiglia Yates.

Così stipulano un patto: Malachi sarà l’amante e il partner di Owen fino al giorno del matrimonio. Ma mentre la caccia all’assassino li porta dai bassifondi affollati fino alle ville della Fifth Avenue, Owen comincia a rendersi conto che Malachi comanda il suo cuore proprio come il suo corpo.
Con le forze oscure che si stringono intorno a loro, Owen deve decidere se piegarsi al dovere, o rischiare tutto per l’uomo che ama.

 

 

 

 

Hi readers Sale e Pepe,
In questa recensione parliamo del libro “Hexmaker – Il creaincantesimi”, il secondo volume della serie “Hexworld”, di Jordan L. Hawk, autore che amo e che anche in questa serie riconferma la sua bravura.

«Ascoltate il detective affascinante,» suggerì Mal a Quigley. «Lui sa di che parla.» Affascinante? Owen era stato descritto in moltissimi modi: pelle e ossa, secchione, pomposo… ma quella era la prima volta, a memoria d’uomo, che qualcuno l’aveva definito “affascinante”. [..]. «Io non… ecco, non sono un detective.» Si tolse gli occhiali e li pulì, il che diede qualcosa da fare alle sue mani e un luogo dove posare lo sguardo che non fosse il famiglio dai capelli rossi che sembrava in grado di mangiarsi Owen in un boccone, come una volpe con il topo.

L’ultima frase di questo estratto riassume perfettamente le dinamiche tra il famiglio volpe Malachi e l’incantatore Owen: in natura la volpe è uno dei cacciatori principali dei topi e qui, anche se per ricchezza e posizione sociale, dovrebbe essere Owen ad avere il controllo, è Malachi a dargli, metaforicamente e non, prima la caccia e poi a catturarlo.

Eh sì, perché Owen è il tipico professore secchione, intelligente e un po’ saccente – ma anche un gentiluomo tutto d’un pezzo – dedito al suo lavoro che ama più di ogni altra cosa, ma che risulta purtroppo assoggettato alla sua ricchissima famiglia.
Malachi, invece, è tutto il contrario: uno spirito libero, che negli inganni e nelle bugie ha trovato il modo per sopravvivere ad una vita di povertà.
Questo però l’ha reso anche schietto, coraggioso e senza paura.
I due sono come… “il diavolo e l’acqua santa”, “lo Ying e lo Yang”, insomma avete capito, diversi, opposti e quindi incompatibili.

INVECE È PROPRIO IL CONTRARIO!!

Proprio la loro diversità li rende perfetti. Negli aspetti in cui Owen è insicuro e sottomesso (termine che non ho usato a caso), Malachi è sicuro e dominante, questo almeno in camera da letto.
Fuori la situazione cambia, Malachi non ha mai avuto qualcuno che tenesse e si prendesse cura di lui o anche solo un punto di riferimento che lo tenesse in riga e gli desse delle regole, per cui il carattere gentile, fermo e ligio di Owen è proprio ciò che ha sempre desiderato per sentirsi amato e al sicuro.

«La senti vero? La connessione tra noi.» L’altro annuì. «Qualcosa dentro di te ha riconosciuto qualcosa dentro di me.» Era il modo più poetico di descrivere il legame che Mal avesse mai sentito. «Non mi interessa farti del male, chiaro? Quindi se dovessi sentirti a disagio, concentrati sul legame…»

 

Questa dinamica di contrapposizione tra i caratteri dei personaggi è frequente in questa serie ma anche stavolta funziona e rende la storia ricca e intrigante.

Se a questo aggiungiamo, un’ottima parte investigativa, intrigante e sorprendente (devo ammettere che non ero riuscita a collegare tutti i punti e scoprire i cattivi) e scene spicy molto più frequenti e kink, questo secondo volume risulta essere, per mio gusto personale, bello tanto quanto il primo, se non di più.
Inoltre trovo il contesto storico che prende spunto dalla realtà (si vede la ricerca dei dettagli dell’autorǝ), ma che viene arricchito dalla magia e dal soprannaturale davvero affascinante.

Insomma, se amate questi elementi e le storie d’amore un po’ complicate ma con tanto pepe, non potete farvi sfuggire questo libro, né il precedente della Hexworld series.

Ps. I libri possono essere letti come autoconclusivi, ma io ve li consiglio entrambi!

 

 

Giovanni

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