Recensione “Gocce su un bicchiere” di Giulia Bazzucco

 

Petra ha ventisei anni, un lavoro che non la entusiasma e il cuore spezzato. È rientrata da poco dalla Francia, dove lavorava come assistente di lingua italiana presso un liceo. La scadenza del suo contratto ha rappresentato la fine della storia d’amore con Damien e ora Petra si ritrova a Volterra, in Toscana, prigioniera di una normalità che non le appartiene più.

Desiderosa di essere di nuovo padrona della sua vita, e con i ricordi di quel ragazzo a fare da sfondo alle sue giornate, si farà aiutare dai suoi migliori amici per provare a ritrovare se stessa. Ma dimenticare quei giorni fatti di carezze, baci e sguardi complici a Strasburgo non è facile. I loro primi passi verso l’amore sono ancora lì impressi nei suoi pensieri… così, quale migliore occasione del compleanno di lui, per ritrovarsi? Sarà la scelta giusta seguire il cuore?

 

Un viaggio malinconico in un amore fatto di troppi ricordi, una vita da ridimensionare, un cuore spezzato e un pugno di sabbia che scivola tra le mani troppo in fretta.

Petra rientra da Strasburgo con il cuore spezzato, un amore da dimenticare, ricordi che ritornano a galla proprio quando meno te lo aspetti.

Lo so forse sono masochista e amo farmi del male, ma sono libri come questi dove l’amore non è così scontato che io amo, crogiolandomi in quel dolore e nuotando nelle loro lacrime.

Ripercorreremo l’amore di Petra e Damien attraverso i ricordi di lei, che arrivano prepotenti come un fulmine a ciel sereno suscitando ancora tanto dolore.

Petra si ritrova a Volterra, in Toscana, dopo la sua avventura in Francia non proprio idilliaca, con un cuore spezzato e ferite da ricucire; vive prigioniera di una normalità che la soffoca e non sente più sua.

Sono i ricordi a farle compagnia, i momenti di quell’amore così improvviso che la tengono in vita e persa nei suoi pensieri.

Le coccole, gli abbracci, i baci… tutto la riporta a lui, a quell’amore consumato troppo in fretta.

Sarà quel semplice messaggio a portare nuovamente tutto in gioco?

Amo i flashback nei romanzi perché riescono, se fatti bene, a raccontare il passato e a collegarlo al presente in maniera spedita e intuitiva.

Un romanzo che mi ha coccolato e stregato, poche pagine capaci di creare quel batticuore incontrollato.

 

 

Anna

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