Recensione “Gli uomini del Nord – Il protettore” di Elin Peer

 

 

 

400 anni nel futuro, gli uomini sono pochi e le donne governano il mondo.
Eccetto per l’area conosciuta in passato come Canada e Alaska, che è abitata dagli Uomini delle Terre del Nord, un gruppo di uomini forti, che rifiutano il dominio femminile. Christina Sanders, un’archeologa e professoressa di storia, è affascinata dal passato. Come donna moderna dell’anno 2437 sa che le donne stanno meglio senza uomini, ma in cerca di avventura, prende una decisione impulsiva e si offre volontaria per un lavoro che nessun altro vuole. Dovrà condurre uno scavo archeologico nelle Terre del Nord, il posto più nascosto della terra, dove vivono quei mitici maschi che si dice siano brutali e pericolosi come gli uomini di cui Christina ha letto nei suoi libri di storia.
Cosa accadrà quando Christina entrerà nel territorio degli uomini? Le consentiranno di fare il suo lavoro? E c’è qualche possibilità che la lascino andar via illesa?

Il Protettore è il primo libro nella nuova serie romantica di Elin Peer, Uomini del Nord. Romanzi autoconclusivi con personaggi diversi per ogni volume.

Eccomi qua, ci ho messo un po’ a scrivere questa recensione, ma purtroppo, per me non è facile scrivere una cosa non proprio positiva. Ci penso, ci ritorno sopra, rileggo qualche passaggio e poi infine mi decido a mettere nero su bianco le mie impressioni.

Dopo aver letto la trama, mi sono follemente innamorata di questo libro, così, a scatola chiusa, solo per aver letto dieci righe su come l’autrice vede il suo lavoro. Ho iniziato la prima pagina con l’entusiasmo con cui inizio ogni nuova lettura, ma poco dopo, purtroppo, questo entusiasmo si è spento. Il libro inizia lento, difficile da digerire, non per i contenuti, perchè la storia è comunque particolare e degna di essere letta, ma proprio per il modo in cui questi capitoli fossero scritti. E’ come se l’autrice avesse voluto rimarcare su qualcosa, ma senza sapere esattamente cosa.

Non mollo mai nessun libro a metà, e quindi, così come ho sempre fatto, ho continuato imperterrita. Devo dirvi che è stato un bene, perchè nonostante la lentezza iniziale, poi la scrittura ha una svolta repentina rapendo il lettore con i fatti narrati e con il susseguirsi della storia. Quindi ecco, da lì in poi, ho sperato che fosse solo il problema iniziale e che potevamo lasciarcelo alle spalle.

Mai pensiero fu più sbagliato. Dopo poche pagine ho capito una cosa. Il problema non era del libro in sé o del modo di scrivere dell’autrice. Il problema stava nella traduzione principalmente e poi nella quasi totale mancanza di editing. Frasi sconnesse, parole che non mi sarei mai e poi mai immaginata di usare nemmeno nel linguaggio parlato tra due amiche  e errori da principiante che io sinceramente, in un libro non mi aspetto di trovare.

Purtroppo, la poca cura nella pubblicazione, ha fatto si che il libro risultasse un quasi completo disastro.

Peccato… Storia scorrevole, lettura consigliata per staccare un attimo il cervello dalla realtà e passare qualche ora piacevole. Tutto questo, ovviamente, dopo aver ripreso il libro in mano e averlo revisionato con cura.

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