Recensione “Gli aspiranti acrobati” di Roberta Spaccini

 

 

È un romanzo generazionale ispirato ad una storia vera, ambientato tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, raccontato con gli occhi degli adolescenti, che ancora non conoscono l’odierna tecnologia. Le vicende seguono lo scorrere del percorso scolastico di una classe del liceo e si intrecciano con la vita familiare e con le amicizie dell’infanzia, legate al luogo del cuore: il paese della nonna. Giulia, all’inizio del libro, ha 14 anni e ci trasporta all’interno del suo mondo. La sua vita è fatta di scuola, musica poesie, libri e film, ma non solo. Sullo sfondo di fatti di cronaca realmente accaduti, il filo conduttore è l’amicizia, vissuta a trecentosessanta gradi. È attraverso i diari e le lettere che Giulia si scrive con le sue amiche, che possiamo entrare nei loro pensieri più intimi. La difficoltà maggiore, per tutti i ragazzi della sua età, è non perdere l’equilibrio in un mondo fatto di eccessi insidiosi. Il sogno del grande amore è quotidianamente presente. Giulia cresce con noi lettori, pagina dopo pagina, attraversando periodi positivi, ma anche negativi. Dolori e delusioni, entusiasmi e inquietudini, infatuazioni e difficoltà. Fino ad arrivare a 19 anni…

Un libro che fa ci fa vivere le avventure e l’adolescenza di Giulia, in un’epoca antecedente alla rivoluzione tecnologia in pieno atto.

Sono gli anni Ottanta e Novanta, dove si attendeva con ansia la telefonata dell’amico o dell’amoroso sul telefono di casa, dove non c’era internet (o comunque era ancora poco conosciuto), dove i messaggi su Whatsapp e i social erano inesistenti, dove si attendeva l’uscita con gli amici per gli aggiornamenti o la scuola per le ultime notizie del paese.

Era un’epoca (la mia) dove non si viveva attaccati al telefono, dove vi viveva realmente, dove le sensazionie erano personali, dove i pensieri e i racconti erano affidati a un diario e non alla bacheca di Facebook.

“La difficoltà maggiore è non perdere l’equilibrio, che viene costantemente inseguito come fanno gli aspiranti acrobati.”

È la vita.

Ritroveremo Vasco Rossi e le sue parole di rivoluzione in Vita spericolata, Radio Subasio, la cabina Sip e il tanto segreto diario.

Ci saranno i primi amori, le prime delusioni, la vita di una ragazza attraverso le sue avventure, i suoi primi baci, le sue amicizie e il volersi allontanare dai ricordi.

La contraddizione tra paese e città, il futuro visto attraverso i ricordi e il passato che si intrufola nei giorni nostri.

Una lettura che è stata così leggera ed unica nel suo essere semplice che la consiglio solo per assaporare l’adolescenza da un punto di vista “retró”, senza filtri, senza videocamere, solo vita vissuta, una vita sempre in bilico, un equilibrio instabile che rischia di far crollare al primo passo falso.

firma Claudia

 

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