Recensione “Fiore di cristallo. To bleed a crystal bloom” di Sarah A. Parker

 

 

 

Diciannove anni fa sono stata strappata a un sanguinoso massacro a cui nessun altro è sopravvissuto. Piccola. Fragile. Un enigma. Ora sono la pupilla di un potente signore che sa troppo e dice troppo poco, e conduco una vita semplice, senza mai oltrepassare la linea immaginaria che io stessa ho tracciato intorno al castello dove sono rinchiusa. Perché là fuori ci sono i mostri. Dentro, invece, sono al sicuro, ma le gocce di sangue che ogni giorno devo versare in un calice di cristallo non bastano, il prezzo da pagare è molto più alto: un amore tossico e non corrisposto per un uomo che non posso avere. Il mio salvatore. Il mio protettore. L’uomo che stava per uccidermi. Quando i mostri arriveranno e minacceranno di mandare in frantumi la mia tranquilla esistenza, i petali della realtà si sgretoleranno per rivelare un’orribile verità. Perché anche in un castello intessuto di segreti, non ce n’è uno più grande di quello che io ho custodito gelosamente. Non c’è torre abbastanza alta da proteggermi dall’orrore che ha fatto a brandelli la mia vita… Sconvolgente e pieno di mistero, “To bleed a Crystal Bloom. Fiore di cristallo” è un dark romance ispirato alla celebre favola di Rapunzel, costellato di angoscianti segreti, oscuri personaggi e passioni proibite.

Ho appena chiuso il libro e la mia testa al momento è piena di domande che rischiano di straripare.

Prima su tutte… Quando esce il prossimo?

Lo sapevo, me lo sentivo, era come se ad ogni pagina prima della fine una vocina mi sussurrasse che avrei sofferto e non avrei dato risposta a nessuno dei tanti quesiti che mi affollano la mente.

In questo preciso momento mi sento come Orlaith, una ragazza che per diciannove lunghi anni non ha mai ricevuto risposte esaustive su tutte le domande che si è posta e che ha posto.

Questo libro non è come mi aspettavo, pensavo di avere tra le mani un fantasy dai toni dark, e invece mi sbagliavo di grosso, è un mix di tanti generi, qualcosa che, secondo me, lo rende unico.

Chi sono i protagonisti? Orlaith e Rhordyn, due creature che si amano e si odiano in egual misura, due anime legate sia in senso metaforico che in senso fisico, destinate ad annientarsi a vicenda.

Il libro gira intorno alla loro storia, alle origini di Orlaith e al perché questa ragazza si sia costruita attorno muri invalicabili, muri che la proteggono a livello psicologico e muri di pietra che si è creata per sentirsi al sicuro. Muri che non la fanno accedere alle “zone d’ombra”, nascondendola al mondo reale e alla vita al di fuori di Castle Noir.

Vi ritroverete catapultati nella lettura a cercare di capire il perché succedano le cose e soprattutto a sviscerare lo strano rapporto che si crea tra i due, l’autrice vi porterà sempre a un passo dallo scoprire la verità, nascondendo di nuovo le informazioni che ci servono per completare il puzzle, il passo successivo.

Mi sono tremendamente innamorata della scrittura della Parker, scorrevole e mai scontata, è riuscita a creare un’ambientazione particolare che incuriosisce il lettore e lo spinge a cercare, in ogni singolo corridoio e in ogni singola rientranza, i segreti che quel castello custodisce.

Non so come andrà a finire o cosa ci riserveranno le pagine future, so solo che è un libro che merita veramente tanto e bisogna assolutamente leggerlo!

firma Claudia

 

 

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