Recensione “Fingere” di Riley Hart

 

 

Mason Alexander credeva che il suo più grande desiderio fosse quello di avere qualcosa da poter definire suo, qualcosa che non fosse legato al cognome della sua famiglia. Pensava di avercela fatta quando ha comprato il suo bar a Blackcreek… finché una dura verità non gli apre gli occhi, facendogli capire che non hanno fatto altro che mentirgli per tutta la vita. Si ritrova così combattuto tra una famiglia che lo ama e una verità che lo perseguita, e diviso a metà tra la vita a cui aspira per se stesso e gli obblighi che sente verso la sua famiglia.

Gavin Davis sa bene cosa vuol dire vivere una doppia vita. Non è mai stato facile essere gay con genitori rigorosamente cristiani, convinti che andrà all’inferno. Invece di affrontare le cose, Gavin si è dedicato al lavoro, trovando sollievo nell’insegnamento della musica. Per questo, quando perde il posto presso una scuola privata per aver dato una mano a un ragazzino gay, sente di aver perso non solo il lavoro, ma anche la sua identità.

Blackcreek è un nuovo inizio per entrambi, per due uomini estremamente leali, che si sentono responsabili per le persone nelle loro vite. Ciò che Mason e Gavin non si aspettano di trovare l’uno nell’altro è un posto in cui possono essere realmente loro stessi. Nonostante siano consapevoli di desiderarsi a vicenda, non sanno come tirarsi fuori dalla situazione in cui si trovano. Intrappolati tra lealtà, doveri, paura, drammi e famiglie, le vite di Mason e Gavin minacciano di allontanarli l’uno dall’altro, se non torneranno a essere fedeli a loro stessi e smetteranno finalmente di fingere.

Lettrici e lettori Sale&Pepe,

oggi vi parlo di un libro che fa  parte di una serie che ho apprezzato moltissimo; “Fingere” è il terzo volume delle Blackcreek series, seguito di “Collisione” e “Resta”, tutti autoconclusivi e con coppie diverse, tra loro collegate, per questo consiglio comunque di iniziare dal primo, per non perdere le sfumature presenti nei rapporti tra i vari componenti.

Tutti editi Triskell edizioni, che ringrazio per la possibilità datami di leggere questa serie, perché credo sia davvero molto bella e nessun volume mi ha delusa.

Mason è un personaggio che viene presentato nei libri precedenti ed è il classico barista/psicologo amico e confidente di tutti, anche Gavin viene nominato poiché è l’ex di

Braden, uno dei precedenti protagonisti.

L’Incontro tra i due non si può definire al 100% un colpo di fulmine, ma indubbiamente l’attrazione è immediata e la scintilla scocca quasi subito perché, in qualche modo, due anime sole e tormentate si riconoscono.

Mi è piaciuto molto come l’autrice ha costruito il rapporto tra i due, tutto è basato su un’amicizia, sul bisogno di trovare un confidente per la propria rabbia e tristezza.

Mason è un personaggio davvero divertente, schietto e impertinente, mi è piaciuto un sacco, inoltre, per via delle sue preferenze in ambito sessuale, questo suo carattere c’entra perfettamente il significato di Passivo aggressivo, insomma anche se sta sotto, non lascia il controllo neanche per un attimo.

Gavin, invece si lascia andare solo quando fa sesso, mentre per il resto del tempo, per via della sua educazione cattolica, tende ad essere controllatissimo e quasi “spaventato” dal mostrare la sua sessualità o in generale chi è veramente.

La loro dicotomia è forse la cosa che ha unito di più i due, oltre al fatto che vivono un momento di paura e sconforto (anche se per motivi doversi) ed entrambi hanno perso qualcosa di importante, la loro sicurezza e la finta sicurezza che avevano costruito durante la vita.

Questi due “scossoni”, portano a galla tutti i loro problemi e quindi alla fine è proprio questo che fa emergere ciò che provano veramente l’uno per l’altro.

 

“«Che vita è se non sei tu a viverla?»”

 

Conoscersi, li fa mettere in gioco ed aprire gli occhi sui loro obiettivi e sulla loro vita in generale.

 

“<<Mi hai aiutato a scegliere me stesso, Mase. Mi hai visto come nessuno aveva mai fatto.>>”

 

La scrittura dell’autrice è semplice ma efficace, le sue parole mi sono arrivate e ho trovato che sia stata brava nel mixare tutti gli elementi: la parte sofferta per via dei problemi di entrambi, dolcezza, divertimento e molta sensualità, c’era tutto.

Quindi, vi consiglio assolutamente di conoscere Mason e Gavin, ma anche la loro cerchia di amici, perché penso che la Blackcreek squad sia fantastica.

 

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