Recensione “Finding home” di Meg Harding

 

 

 

Jaden Matthews non ha mai conosciuto suo padre, né la sua famiglia, ma sta per fare un corso accelerato su cosa significa avere dei fratelli. Sì, perché dopo la morte della nonna, scopre di avere tre fratellastri, nonché di essere proprietario (in parte) di una palestra. A Serenity, in Florida. La qualità della sua vita a New York è ai minimi storici, e forse questa è la vacanza di cui ha bisogno per rimettersi in sesto.

Chase Michaels ha lasciato il proprio futuro in un incidente d’auto quasi dieci anni fa, ma se n’è creato uno nuovo a Serenity. Uno che non prevede il lasciarsi coinvolgere sentimentalmente da persone che sono solo di passaggio.

Ma Jaden gli fa gettare alle ortiche il buon senso e lo stimola a reagire d’istinto. E lui ha un mese di tempo da trascorrere con l’uomo che lo ha fatto tornare a credere che a volte bisogna cogliere l’occasione quando si presenta.

Una lettura limpida, pulita e scorrevole, tradotta egregiamente, la storia scorre veloce e i protagonisti si presentano perfettamente nello loro sfumature.

Ho apprezzato molto la crescita di Jaden, questo a mio avviso ha giocato un ruolo principale durante la lettura come anche i paesaggi descritti.

Jaden giunge a Serenity per ritrovare uno scopo nella vita, ha paura dell’amore, paura più che altro per perdere quel qualcosa che gli fa battere il cuore e spezzarlo alla sua fine.

Un’attrazione che si evolve in amore e che la separazione non potrà far altro che farla giungere a quella agognata fine.

Una storia dolce e romantica, senza colpi di scena ma solo il cuore e le sue infinite paure che ci tengono con la suspense fino all’epilogo.

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