Recensione “Figlia di Sangue e Rovina” di Sofia Mazzanti

Eriel era l’unica in grado di uccidere i fae.
E Raskael era il fae incaricato di catturarla.
Avrebbe dovuto odiarlo, non desiderare che lui la baciasse una seconda volta.

Eriel non deve smettere di scappare. Se lo facesse, il suo passato la raggiungerebbe, e lei non può permetterlo. Ha già fin troppe cicatrici addosso, e non ha intenzione di lasciare che gliene causino altre.

Raskael non può disobbedire alla sua regina. Ha trascorso tutta l’esistenza a esaudire ogni suo feroce ordine, e l’ultimo è chiaro: trovare l’ammazza-fae e portargliela, costi quel che costi.

Eriel odia Raskael. Raskael non dovrebbe provare alcuna pietà per Eriel. Ma, da quando le loro vite si sono incrociate, ogni equilibrio è stato stravolto, e la salvezza sembra impossibile da raggiungere. Perché, in un mondo fatto di spine, magia ed esseri inflessibili come l’acciaio, non tutto è come sembra, e i segreti racchiusi nel Sottosuolo minacciano di distruggere ogni cosa.
L’odio. L’amore. La vita.

Attenzione: all’interno del romanzo si affronta l’argomento violenza sessuale (no scene esplicite), ed è presente una scena di preliminari in cui la protagonista è brilla (ma consenziente).

 

 

Hi readers Sale e Pepe,

Oggi vi parlo del libro “Figlia di Sangue e Rovina” di Sofia Mazzanti che ringrazio per la copia.

Intanto vorrei dire che ho iniziato a leggere questo libro senza aspettative, non perché non ritenessi l’autrice capace o la trama non valida, ma perché, anche se amo il fantasy ed è stato il mio primo amore letterario, ormai da un po’ di tempo non lo leggo assiduamente, per cui quando ci ritorno lo faccio sempre “in leggerezza”, in particolare quando non conosco già chi scrive.

Mi sono approcciata quindi alla lettura con questo spirito e tanta voglia di scoprire il mondo Fae creato dall’autrice.
Non ne sono rimasta totalmente delusa, ma allo stesso tempo questo primo volume non mi ha soddisfatta appieno.

Leggendo le informazione su questo libro mi aspettavo:

  • Enemies to lovers
    Found family
    Strangers to love
    Medieval fantasy romance
    Slow burn
    Fae

 

A parte l’ultimo punto, tutti gli altri o non li ho trovati nel modo in cui intendo io questi trope o ci sono ma per me in modo superficiale.
Mi spiego meglio, la parte nemici/ amanti c’è solo per quanto riguarda i nemici. Inoltre, per circa il 75/80% del libro visto che i due protagonisti neanche appaiono insieme se non proprio per scontrarsi di sfuggita.
Per di più, ho trovato l’evoluzione del loro rapporto brusca, anche troppo per i miei gusti. Potrebbe quindi essere giusto parlare di slow burn e strangers to love, ma anche in questo caso, soprattutto per il primo, io ho comunque bisogno di vedere i due interagire moooolto di più per definire la relazione a cottura lenta.
Detto questo, va da sé che, se cercate scene spicy, questo libro non fa per voi, ma in questo caso per me non è stato un problema, anzi visto com’è avvenuta la scena più intima avrei preferito non ci fosse stata proprio.

Found family è un altro dei trope a cui il libro è associato; questo è un aspetto un po’ più presente, per via dei legami che Eriel crea con altri personaggi (più o meno importanti) anche se comunque non è molto approfondito, un po’ come quello dell’ambientazione fantasy medievale.
Le descrizioni del world building sono minime, basilari e per quanto, per la parte “ambienti”, questo mi stia bene (odio le lunghe descrizioni di ogni oggetto/elemento), per quanto riguarda la parte fantasy mi è sembrato troppo superficiale. La parte maggiormente sviluppata in questo aspetto è il Regno Fae e il loro mondo, ma ci sono ancora molte cose da chiarire.

Ho pensato, però, che questo è in effetti il primo volume di una trilogia, per cui ci sta che molte cose siano ancora solo “abbozzate” o che anche i protagonisti non abbiano ancora svelato del tutto i loro caratteri.
Anche se, lo dico molto candidamente, alcune scelte di Eriel mi sono sembrate proprio No Sense e per quanto lei provi ad essere coraggiosa, il più delle volte è finita svenuta e salvata dal caso, da altri o dalla fortuna.
Mentre per Raskael il discorso è un po’ diverso, lui è sicuramente il tipico “pericoloso ma affascinate”, più maturo di Eriel sotto tanti aspetti, ma anche meno raccontato, nel senso che sappiamo meno su di lui a livello di passato, sentimenti e questo risulta anche più intrigante, almeno per me.
Potrei anche stare qui ad approfondire cosa manca e cosa invece no, ma mi sembra più che sufficiente.
Aggiungo solo che la prima metà del libro, pur avendo un ritmo molto scandito per via dei capitoli estremamente brevi e dei pov alternati, risulta lenta e solo poi andando avanti prende velocità.

Insomma, non mi è dispiaciuto, io ci vedo molto potenziale; potenziale al momento, però, non sfruttato.

Per questo mi riprometto di andare avanti a scoprire come prosegue la storia di Eriel l’ammazza Fae e di Raskael il cavaliere Fae.

 

 

TivvyGiovanni

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