Recensione “Fallow. Whyborne & Griffin: 8” di Jordan L. Hawk

 

 

 

Quando il passato di Griffin si scontra con il suo presente, gli costerà le vite di tutti coloro che ama?

Tra la minaccia di un’invasione da fine del mondo dall’Esterno e le rivelazioni spiacevoli sulla propria natura, Percival Endicott Whyborne è sotto pressione. Suo marito, Griffin Flaherty, vuole aiutarlo, ma come può farlo se Whyborne non vuole dirgli cosa c’è non va?

Quando un uomo che proviene dal passato di Griffin uccide uno stregone, la situazione diventa ancora più disperata. L’assassino, che una volta era un semplice agricoltore di Fallow, la città natale di Griffin, ha addosso il marchio di una terribile corruzione magica, che nemmeno Whyborne riesce a spiegare.

Per garantire la sicurezza della madre di Griffin, devono viaggiare fino a una città morente del Kansas. Ma mentre la siccità fa appassire i raccolti di Fallow, un culto sinistro si radica in quel suolo arido. E se il tremendo raccolto del culto non verrà bloccato in tempo, Fallow sarà solo la prima città a cadere.

Fallow è l’ottavo libro nella serie Whyborne & Griffin, dove la magia, il mistero e il romance m/m si amalgamano con l’età Vittoriana in America.

Hi lettrici e lettori Sale e Pepe

Oggi eccomi a parlarvi di “Fallow” di Jordan L. Hawk, M/M Paranormal Romance, ottavo volume della serie “Whyborne & Griffin”, ufficialmente la coppia di investigatori più amata del paranormale.

Mentre scrivo questa recensione ho appena iniziato a leggere anche Draakenwood, ho deciso di proseguire la lettura e di soffermarmi solo dopo su questa recensione perchè, come vi ho accennato in precedenza, non vedevo l’ora di arrivare all’ultima pubblicazione mettendomi in pari e FINALMENTE ci sono riuscita!

Parlare di questi libri, proprio perché li ho letti tutti a breve distanza, mi  sembra quasi come parlare di un volume unico, in questo in particolare alcuni elementi mi hanno riportato ai primi tempi, quelli in cui vedevamo un Whyborne insicuro di se e della sua relazione, tormentato da qualcosa che non riesce ad affrontare, infatti la scoperta fatta nel precedente libro, del suo “legame” col Maelstrom, lo fa sentire in colpa nei confronti di Griffin, che in maniera indiretta ha sofferto anche per causa di quest’ultimo.

Non si rende però conto che non ha nessun controllo su tutto ciò – almeno finché Griffin non lo fa rinsavire (come sempre) sul finale – e che l’unica cosa che può fare è accettare il suo destino e combattere per migliorarlo e salvarlo, tenendo accanto a sé le persone che lo amano, che sono la sua forza, più della magia stessa.

“«Un brindisi,» dissi. «A noi. Quale sia stata la forza che ci ha portati insieme, ci siamo scelti a vicenda. Voi siete la mia vera famiglia e vi voglio bene, più di quanto riesca a esprimere.»”

Devo dire che questo volume è scritto benissimo, come i precedenti e mantiene un ritmo spedito, seppur lo schema narrativo sia simile non ci si annoia, perché l’autrice ci porta sempre delle novità.

Anche se il terribile nemico è sempre lo stesso, i Padroni, che ancora non abbiamo “conosciuto”, ma che da quel poco che sappiamo, e che man mano ci è stato rivelato, saranno una sfida inimmaginabile non solo per i nostri compagni di avventure, ma per tutte le creature terrestri loro alleate (tra cui Umbrea e Ketoi).

E se la parte paranormale/investigativa aggiunge un tassello importante al quadro generale della lotta, la parte romance ancora una volta mi lascia col cuore colmo di amore.

In questo volume posso dire finalmente di non poter più scegliere tra Whyborne e Griffin, perché amo entrambi, in questa storia ho adorato Griffin alla follia ed è diventato il mio cuoricino.

Il ritorno nella piccola cittadina del Kansas dove è cresciuto riporta a galla alcune delle sue paure più grandi e delle sue insicurezze, ma soprattutto mostra la sua sofferenza profonda nell’aver perso, per la seconda volta, la sua famiglia e la sicurezza, semplicemente essendo “se stesso”.

Si vede come l’autrice con questo libro volesse proprio scavare in questa sofferenza per dare poi un “finale”, facendo sì che Griffin potesse riconciliarsi con se stesso e con le sue emozioni, più che con la sua famiglia (o con ciò che ne rimane).

Non vedo l’ora di scoprire cosa succederà in Draakenwood, ma nel frattempo godetevi la dolcezza di W e G, che per l’ennesima volta li mette a dura prova, ma in cui trionfano sempre le cose  più importanti, l’amore e il bene (anche se il male è all’orizzonte), buona lettura!!

PAYNE

ELEONORA

 

 

 

 

 

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