Recensione “Eri il mio rifugio” di Dora Di Palma

 

“Eri il mio rifugio” è una storia triste e amara, come può essere la vita, raccontata mediante una particolare tecnica narrativa: ogni capitolo offre un punto di vista diverso, in modo da proiettare il lettore in tutte le vite dei personaggi. Calum è un ragazzo che ha sofferto fin da bambino le pressioni del padre e l’assenza della madre. Dopo la tragica morte del fratello, andrà a vivere con la nonna, una perfetta sconosciuta. Viola è una ragazza distrutta dalla morte della persona a lei più cara. La loro parabola farà piangere, emozionare, sorridere, ma soprattutto farà capire che la vita è una sola e va vissuta in tutta la sua pienezza. L’amore di Viola salverà Calum?

 

Due personaggi che ami nel corso della storia anche per i traumi che si portano dentro.

Calum è orfano di padre, un fratello perso in maniera brutale e una madre in carcere per non aver reagito a tempo debito.

Viola è una ragazza distrutta per la perdita della persona che ha amato maggiormente.

Si incontrano, si scontrano, si innamorano, il dolore li accomuna, la tristezza e la rabbia sono la loro valvola di sfogo.

Conoscersi e frequentarsi non acquieterà i loro animi, ma li aiuterà a superare quei ricordi mai dimenticati, quei traumi mai superati.

Un libro in cui le lacrime e la rabbia prenderanno il sopravvento, verremo investiti da questi sentimenti e faticheremo a calibrarli.

Una storia dolorosa la loro, un amore che dovrà superare il passato.

“Guarisco e vengo da te. Solo dopo posso amarti come meriti.”

 

 

firma Claudia

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